Capogna (Possibile): «Da Bologna parte la nostra strategia per l’uguaglianza»


È da Bologna che Gianmarco Capogna, portavoce nazionale di Possibile LGBTI+, ha lanciato una strategia quadro per l'uguaglianza.
«La nostra è una chiara sfida di futuro -dice- un futuro che deve essere inclusivo e sicuro per tutte e tutti e che passa dal riconoscimento dei diritti e della dignità di tutte le soggettività, dall'abrogazione di norme ingiuste, dall'affermazione dell’autodeterminazione delle persone trans* e di tutti i generi, anche quelli non binari, da politiche femministe. In questi anni abbiamo fatto una scelta di campo che ogni giorno portiamo avanti certi che quella su questi temi sia non una battaglia ma LA battaglia, una parte essenziale ed irrinunciabile della nostra identità e della nostra rivoluzione politica e culturale».
«Qualche giorno fa Bernie Sanders insieme ad Alexandria Ocasio-Cortez a New York ha chiesto ai suoi supporter: “siete pronti a battervi per quella persona, che neanche conoscete, come vi battereste per voi stessi?” In questi anni ci siamo chiesti la stessa cosa e la nostra risposta è sempre stata sì. Sì, tutto questo è Possibile. Per tutti questi motivi agli Stati Generali di Bologna, sabato scorso, abbiamo lanciato una nuova grande mobilitazione per una strategia quadro control’odio e le discriminazioni che non guardi solo agli aspetti punitivi ma apra anche a politiche chiare e concrete per l’uguaglianza di tutte e tutti, a partire da lavoro, scuola e servizi sociali. Un vero e proprio EQUALITY ACT italiano prendendo spunto dalla legislazione inglese. Lo faremo per le donne, per le persone disabili, per i giovani ed i diversamente giovani, per le persone trans* ed intersex, per le persone LGBTI+ tutt*. Metteremo insieme le proposte che in questi anni abbiamo lanciato e quelle che abbiamo sostenuto dal livello comunale fino allivello nazionale passando dal nostro Manifesto. Raccoglieremo i contributi e li pubblicheremo e chiederemo a tutti, a partire dai consiglieri comunali di essere al nostro fianco. Non ci saranno alibi o scuse, saremo radicali e chiederemo a chi deciderà di accompagnarci nei prossimi viaggi di scegliere con chiarezza da che parte stare».

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