Spariscono due crocefissi da una scuola. I leghisti vogliono denunciare i professori per «furto e peculato»


I "problemi" dei leghisti paiono pochi e molto ripetitivi: quando non sono troppo impegnati a sbraitare contro i migranti, la loro seconda preoccupazione è verificare che ai bambini siano imposti simboli religiosi all'interno delle aule scolastiche in modo risulti chiaro che loro se ne fregano del principio di laicità dato che il loro "comandante" tenta di conquistare consensi baciando rosari e crocefissi durante i suoi comizi.
A Roma capita che il segretario della sezione leghista di Ponte Milvio, Riccardo Corsetto, sbbi adato di matto nell'apprendere un nella scuola media erano scomparsi due crocefissi. Accusando del furto un docente che aveva rimosso il crocefisso dalla sua alula, il leghista dichiara: «Stiamo valutando l’ipotesi di denunciare il furto dei crocifissi ad opera di un dipendente pubblico, scomparsi da diverse aule, configurando il reato di furto e peculato».
Insomma, si possono rubare 49 milioni di euro agli italiani, ci si può rifiutare di rispondere alle domande sulle trattative russe per un'altra maxi-truffa a danno dei cittadini ma non si può togliere un crocefisso da una parete senza scatenare le ire leghiste.
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