Nell'Italia di Salvini e della Meloni, i sopravvissuti alla Shoah hanno bisogno della scorta


Nell'Italia in cui Matteo Salvini e Giorgia Meloni non perdono mai occasione per aizzare i loro haters contro chiunque osi interferire con la loro macchina propagandistica basata sull'odio, capita che una 89enne sopravvissuta alla Shoah sia costretta a girare sotto scorta perché leghisti, neofascisti e meloniani sono impegnati da giorni a firmare minacce di morte e insulti indirizzati contro la vittima designata dai loro "capitani".
Le destre e le estreme destre avevano sparato le loro ultime cartucce contro la senatrice Segre attraverso sguaiate imprecazioni contro la commissione da lei proposta per contrastare razzismo, xenofobia e antisemitismo. Dicono che il nazifascismo sia "opinione" e che o loro elettori debbano poter dar sfogo ad ogni intolleranza contro chiunque non sia sua eccellenza Salvini "capitan" Matteo, il padano che usa la ruspa contro i neri, che teorizza la supremazia dell'eterosessualità bianca e che promette azioni per impedire che qualcuno possa salvare le vite di chi affoga nel Mediterraneo.
Dopo le ultime minacce, il prefetto Renato Saccone ha stabilito di assegnare la tutela alla senatrice a vita Liliana Segre. Ex deportata ad Auschwitz, da oggi avrà due carabinieri che la accompagneranno in ogni suo spostamento per difenderla da possibili aggressioni. La decisione è stata presa durante il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto ieri.
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