Paolo Del Debbio e quel suo proporre come "normalità" ciò che è reato

Non è normale che un noto fascista, noto alle forze dell'ordine, venga invitato in televisione dopo che gli si è attribuito arbitrariamente una figura di «rappresentanza» delle periferie romane. Non è normale che quel fascista mostri con orgoglio i suoi tatuaggi di Hitler e di Mussolini. Non è normale vantarsi di atti che costituiscono rato. Non è normale che si minacci una una donna e che Vauro Senesi sia stato l'unico a difenderla mentre il conduttore minimizzava.
Pare ormai senza argine la normalizzazione del fascismo da parte dei populisti, con De Debbio che dovrà rispondere ai posteri delle sue colpe nel creare simili siparietti mediatici solo perché Salvini ha bisogno di creare odio se vuole alimentare il suo profitto. Poi ci si domanda come sia possibile che una sopravvissuta all'Olocausto deve camminare sotto scorta perché i fascisti non vogliono possa chiedere un contrasto all'odio e all'antisemitismo (notizia che è approdata anche sulla Cnn, sottolineando la pessima nomea che l'Italia di Salvini e della Meloni si stia creando nel mondo).

Il camerata se n'era uscito dicendo: «Lei ride, c’è poco da ridere. Roma non è fascista, Roma è casa mia. Nella mia borgata vigono ordine e disciplina. Devi fare quello che ti dico io». Poi, infastidito dalle contestazioni, ha minacciata la giornalista dicendo che glie l'avrebbe fatta vedere lui.
Davanti all'intervento di Vauro, Del Debbio si è messo a difendere il camerata negando che le esplicite minacce fossero state pronunciate: «O vi riprendete o vi butto fuori tutte e due. Non ha minacciato niente. La Fagnani si difende da sola. È abituata a frequentare gli Spada», ha sbraitato. Insomma, nel mondo del populismo è vietato aiutare il prossimo e le vittime devono cavarsela da soli!


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