Nel 1935 ebbe luogo la prima istanza documentata di terapia di avversione per "curare" l'omosessualità


Era il 6 settembre del 1935 quando Louis W. Max, professore della New York University, si presentò ad una riunione dell'American Psychological Association sostenendo di aver trattato con successo una nevrosi omosessuale «parzialmente feticistica» con una terapia a scarica elettrica erogata a «intensità considerevolmente superiori a quelle normalmente impiegate su soggetti umani».
È la prima istanza documentata di terapia di avversione per "curare" l'omosessualità, oggi screditata da tutti gli scienziati ma ancora praticata da gruppi sedicenti religiosi che paiono non interessarsi all'enorme numero di persone spinte al suicidio o all'autolesionismo dal loro odio.
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