James Bushe e la sua sfida per diventare il primo pilota qualificato d’Europa a convivere con l’HIV


James Bushe, 31 anni, è uno di quegli uomini coraggiosi che hanno deciso di sfidare a viso aperto lo stigma e che lottano per rendere il mondo un posto migliore. Cinque anni fa gli è stato diagnosticato l’HIV, ma lui non ha rinunciato alla sua battaglia per diventare pilota d’aereo di linea. Dapprima lo ha fatto mantenendo l'anonimato, poi, da quando la Civil Aviation Authority si è schierata al suo fianco, ha deciso di metterci anche la faccia mentre sta completando la sua formazione con la Loganair al fine di poter regolarmente pilotare voli nazionali dall'aeroporto di Glasgow. Ciò lo renderà il primo pilota qualificato d’Europa a convivere con l’HIV.
«La CAA riteneva che ci fosse il rischio che quella persona sieropositiva fosse potenzialmente incapace durante il volo -spiega il pilota- Quella regola avrebbe abbracciato anche altre condizioni, come il diabete per esempio. Ma qualcuno che è in trattamento e convive con l’HIV, oggi come oggi non è rilevabile. Non possono trasmettere quel virus ad altri e non rappresenterebbero alcun rischio per se stessi o per chiunque li circonda. Non aveva alcun senso. Volevo sfidare quella regola».
E se personaggi squallidi come Giorgia Meloni o Matteo Salvini si battono per peggiorare la vita dei gay nella speranza di ottenere profitti personali sulla pelle dei più deboli, Bushe sta portando sulle proprie spalle una sfida che potrebbe migliorare la vita di migliaia di persone: «Lo sto facendo perché voglio sfidare lo stigma -dichiara- Non riguarda solo me, riguarda chiunque viva con l’HIV e vuole diventare un pilota. Voglio far arrivare il messaggio che si può fare. Il mio messaggio a tutti coloro che vivono con l’HIV, che stanno affrontando la discriminazione, è quello di sfidarlo, perché puoi vincere. L’HIV non dovrebbe essere una barriera per chiunque persegua il proprio sogno».
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