Dopo gli attacchi di Belpietro, il plurilaureato Ruggero Freddi è costretto ad abbandonare la carriera di docente


Maurizio Belpietro non ha subito alcuna conseguenza per gli insulti che nel 2017 riservò in prima pagina contro Ruggero Freddi perché il consiglio disciplinare si sarebbe bevuto il suo raccontare che il plurilaureato non si era lasciato andare a polemiche pubbliche e tanto sarebbe bastato a sostenere che nessuno fosse stato colpito dalla sua condotta. E tanto bastò a "giustificare" questo schifo:


Ma a giudicare da quello che Freddy racconta su Facebook, la verità pare molto distante da quella raccontata da Balpietro dato che l'ex attore avrebbe perso il lavoro a causa della retorica anti-gay e del falso moralismo dell'estrema destra.

In un lungo post, Freddi racconta:

Recentemente sono stato vittima di un grave abuso da parte dell’università “La Sapienza”. Nei mesi di ottobre e novembre ho tenuto in co-docenza il corso di analisi 1 per ingegneria gestionale. Per tale corso di 100 ore mi erano stati promessi circa 4000 euro. Mi fu detto che per via di forti ritardi nell'organizzazione del corso avevano bisogno che io cominciassi le lezioni prima che mi fosse fatto il contratto ma tale contratto non fu mai fatto.
Senza seguire alcun tipo di iter burocratico, dopo che avevo tenuto 60 ore di lezione, mi fu fatto riferire dal mio co-docente che ero stato sostituito da un altro docente interno. Ho fatto presente la mia situazione di lavoratore a nero ingiustamente licenziato al Rettore dell’università, Eugenio Gaudio, e ho ripetutamente chiesto a tutti i livelli gerarchici dell’accademia di aiutarmi ad avere un colloquio chiarificatore con il direttore del dipartimento al quale afferisce il corso, la Prof.ssa Tiziana Catarci, la quale non ha mai risposto alle mie e-mail nelle quali chiedevo un incontro. Ho solo ottenuto un incontro con un prorettore, il quale era stato incaricato dal rettore di raccogliere le mie richieste (non di darmi spiegazioni). Ovviamente chiesi di essere pagato per il lavoro fatto e di poter incontrare la Prof. Catarci per poter capire le motivazioni della sua scelta. Entrambe le mie richieste non hanno avuto alcun seguito, quindi ho iniziato l’iter legale per una vertenza.
Sfortunatamente questa situazione è solo il culmine di un atteggiamento discriminatorio nei miei confronti iniziato nel momento in cui la mia storia è divenuta mediatica.
Appena i giornali hanno iniziato ad occuparsi della mia vita di ex-porno attore l’atteggiamento dell’università nei miei confronti è cambiato, le cose per me all'interno dell’Ateneo si sono improvvisamente complicate e io ho iniziato a recarmi in dipartimento solo quando era strettamente necessario.
Ormai ho maturato la decisione di abbandonare la carriera accademica perché è evidente che nonostante il fatto che mi sono Laureato 2 volte con lode e dottorato con valutazione “ottimo” l’università “La Sapienza” in me vede solo una troia che farebbe bene a dedicarsi ad altro.
Sia chiaro, questo atteggiamento non l’ho mai riscontrato tra gli altri professori ed è grazie ad alcuni di loro se mi sono stati assegnati dei corsi anche dopo che il mondo ha scoperto il mio passato di “Carlo Masi” ma purtroppo la posizione dei vertici è diametralmente opposta.
I miei titoli accademici palesano che l’università non pone dubbi sulla mia preparazione e sulle mie competenze come matematico e come ricercatore ma è altrettanto palese che non vogliono tra i loro docenti qualcuno che faceva il porno attore e che non piega la testa a soprusi, come per l’appunto il lavorare a nero come docente ed eventualmente senza essere poi pagato.

È mai possibile che viviamo in un Paese dove un bullo che preferiva i centri sociali agli studi viene pagato 30mila euro al mese e i plurilaureati vengono licenziati perché i servi del bullo sostengono che chi ha recitato in un film per soli adulti non possa avere cervello?
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