Covid-19. Le sinistre premiano i medici con un bonus, i leghisti gli tagliano lo stipendio


Questo mese la Regione Emilia-Romagna riconoscerà mese mille euro in più in busta paga a tutti gli operatori sanitari che risultano in prima linea nella lotta al Coronavirus. Nel mentre, quei leghisti che dicevano di voler "liberare" l'Emilia Romagna da non-si-sa-cosa hanno pensato bene di tagliare gli stipendi ai medici e agli infermieri in Umbria.
In Lombardia ci troviamo cone un leghista Attilio Fontana che compra 3 milioni di mascherine per 10 milioni di abitanti senza predisporre alcun piano di distribuzione, andando in tv a farsi campagna elettorale con il suo ripetere che quello sarebbe un suo "regalo" anche se le ha acquistate con i soldi dei contribuenti. In Toscana, invece, è stato disposto l'uso obbligatorio della mascherina ma si è deciso di farle distribuire a tutti i cittadini, porta a porta e senza costi, senza tentare di farci campagna elettorale e senza sostenere fossero una elargizione del suo partito.

E mentre i leghisti cercano voti parlando bene di quei medici a cui poi tagliano lo stipendio dopo aver cercato di metterli nelle grane legali con l'emendamento Salvini che mirava a togliere ogni responsabilità ai dirigenti leghisti delle Asl lombarde, per le strade lombarde capitava questo:


E la loro soluzione qual è? Affidarsi al proverbiale egoismo leghista e dire che Belpietro non vuole essere multato se viola la legge e mette a repentaglio la vita altrui, inveendo contro il governo senza mai proporre nulla. D'altronde è facile lamentarsi sempre quando non si propone mai nulla e si cerca pure di scappare dalle proprie responsabilità dopo aver contagiato e ucciso migliaia di anziani ricoverati nelle case di riposo lombarde:



Insomma, per loro anche i morti sono carne da macello da mettere a frutto per il loro interesse. E per pasqua vorrebbero pure riaprire le chiese, fregandosene se il loro tentativo di usare propagandisticamente la falsa fede di chi crede che Dio sia confinato in un luogo anche se ciò porrebbe a nuovi contagi e ad ulteriori sforzi richiesti a quei medici e quegli infermieri che hanno stipendi infinitesimali rispetto all'assenteista padano.
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