Falsa testimonianza. Adinolfi si inventa false «intimidazioni lgbt» contro la Cei


Chissà se il fondamentalista Mario Adonolfi conosce l'Italiano? Alcuni anni fa, mentre i suoi seguaci usavano la sua paginetta per minacciarci dicendo che ci avrebbero uccisi attraverso un attacco terroristico operato nel suo nome, lui si inventò di sana pianta che noi di Gayburg lo avremmo minacciato di morte perché avevamo scritto che sarebbe vissuto a lungo e avrebbe rotto le scatole ancora per molto tempo. Pazienza, al suo contrario noi siamo cristiani e quindi lo perdoniamo (tanto sarà poi Dio a chiedergli conto della sua falsa testimonianza).
Eppure è con una ferocia imbarazzante che il fondamentalista è tornato a offrire falsa testimonianza inventandosi che un consigliere sarebbe responsabile di imprecisate "intimidazioni" contro la Cei:


Quella è un'opinione, condivisibile o no, ma definirla «intimidazione» non ha senso soprattutto se ad denunciare un falso reato (un atto peraltro dalla rilevanza penale) è quello stesso tale che va in giro a dire che sarebbe "libertà di opinione" il suo di cercare convincere i genitori omofobi a sottoporre con la forza i loro figli alle torture psicologiche proposte da quei ciarlatani che vendono fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità.
Quindi lui dice che attribuire un'aggravante omofoba a chi picchia a sangue un ragazzino sarebbe "liberticida" mentre si inventa che le opinioni altrui vadano punite? E poi vuole andare a scattarsi selfie in chiesa quando farebbe molto meglio a correre a confessarsi?

E vogliamo parlare di quanta malafede possa portate un "giornalista" a giurare sulla vita delle sue figlie e delle loro rispettive madri che un tweet di una persona dovrebbe rispecchiare per forza un'intera comunità sulla base del suo sostener che sarebbe tutti i gay del monso sarebbero responsabili di quello dice un politico di sinistra? Sei così fosse, davanti al prete pedofilo che lo applaudiva al suo congresso leghista organizzato da Regione Lombardia, dovremmo poter dire che anche Adinolfi è un pedofilo? Oppure le sue patetiche truffe culturali valgono solo per cercare di fomentare rabbia contro le vittime del suo odio?
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