Fregene. Coppia gay minacciata in spiaggia per un bacio


È sempre più palpabile il clima d'odio instaurato da populisti, neofascisti ed integralisti è palpabile. E se assistiamo a ragazzi che vengono insultati per il colore della loro pelle anche mentre soccorrono una donna, da Fregene giunge l'ennesima cronaca di una violenza omofoba.
Una giovane coppia di ragazzi, di circa 20 anni d’età, si stava semplicemente scattando qualche selfie in spiaggia quando un energumeno della “Marina Militare” si è avvicinata a loro e li ha minacciati di voler chiamare il «maresciallo per farli cacciare» dalla spiaggia.
I ragazzi hanno fatto notare al bagnante omofobo che un bacio non è un reato. E se sappiamo che certi leghisti legati alle ricche lobby omofobiche russe vorrebbero renderlo tale sulla sia del loro venerato Putin, c'è da domandarsi se il molestatore non si sia ispirato a quel parroco omofobo che ha pretesto la schedatura di chiunque protestasse per il rosario che aveva organizzato contro i gay.
Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, commenta: «Quanto accaduto è molto grave, perché ancora oggi una coppia gay non è libera di passare qualche ora in serenità, senza sentirsi offesa o minacciata. Pertanto chiediamo ai gestori dello stabilimento di prendere le distanze dai fatti riportati e di proporre ai bagnanti di aderire tramite campagna social e selfie all’iniziativa #LoStessoBacio in segno di solidarietà alla giovane coppia. Un piccolo ma importante gesto di solidarietà. La campagna di odio alimentata da Salvini e Meloni in questi giorni vuole far passare come libertà di espressione la discriminazione verso le persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans) tanto da far pensare alle persone di sentirsi legittimate a pensare che un bacio gay sia un reato».
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