Ferdinando Tripodi è il "gay di destra" che dice di voler essere chiamato "fr*cio"


Ferdinando Tripodi è il "gay di destra" che è sceso in piazza con Giorgia Meloni per sostenere che i reati di matrice omofoba sarebbero una "libertà di espressione" in virtù di come lui chieda leggi che vietino ai gay di poter avere figli. Se non è chiaro il nesso tra la legge in questione e la sua contrarietà ai diritti genitoriali dei gay, surreale è come ora dica che i gay dovrebbero accettare insulti omogobi perché a lui piace essere etichettato con epiteti offensivi:


Inizia poi a dire che anche i suoi amici gradiscono essere etichettati con epiteti omofobi e che converrebbero con lui sulla necessità di vietare la libertà altrui in virtù di come lui voglia impedite per legge di poter pensare che due padri gay sarebbero preferibili a dei genitori pedofili ma eterosessuali:


E se Tripodi dice che il suo incontro con Giorgia Meloni gli avrebbe fatto cambiare idea per passare dal chiedere una legge contro l'omofobia al proporsi come il "gay di destra" che non vuole che altri gay possano essere difesi dall'odio, anche nel caso odirrno pare che la sua opinione fosse ben diversa solo pochi anni fa:




E che dire di come solo pochi mesi fa scrivesse questo?


Interessante è come ora sostenga di non volere una legge contro l'omofobia perché dice che il definirlo gay lo etichetterebbe e lo discrimonetebbe in quanto gay leghista, ma poi lo troviamo ad auto-attribuirsi etichette assai più volgari ed offensive, sdoganando termini che potrebbero anche non piacere allo stesso modo ad altri che a causa sua potrebbero subirli sulla base delle sue rivendicazioni.

P.S. A proposito, ricordiamo al signor Tripodi che noi siamo ancora in attesa del "diritto di replica" che ha invocato in mezzo a frasi polemiche finalizzate a fare vittimismo populista sul fatto che i gay sarebbero cattivi con lui solo perché lui è leghista e si batte per cercare togliere i diritti fondamentali a chi non la pensa come lui.
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