Zaira Bartucca si inventa nuove false accuse di pedofilia per condurre le sue campagne diffamatorie


In quella sua quotidiana campagna diffamatoria, la giornalista Zaira Bartucca ci offre una dimostrazione di come i populisti creino fake news. I fatti sono semplici: lei ha pubblicato un nostro articolo, sostenendo che chi la vuole denunciare per diffamazione (mentre lei avanza quella minaccia contro tutti) la vorrebbe "censurare" per il suo "lavoro". In realtà si parlava unicamente di chiedere provvedimenti disciplinari per i falsi nomi e per le false notizie che si è inventata contro di noi. Ci siamo poi chiesti perché una onlus finanziata con denaro pubblico si schierasse con lei senza mai aver visto i documenti che comprovano la diffamazione da lei compiuta. Incredibile ma vero, la propaganda populista si è inventata che il nostro contestate le false affermazioni di Zaira Bartucca contro di noi sarebbero un presunto attacco alla sua presunta condanna della pedofilia:


Per arrivare a tale menzogna, la signora Bartucca è passata dallo sbraitare come una indemoniata che chi subisce la diffamazione delle sue false notizie o dei suoi patetici accostamenti alla pedofilia non sarebbe " vittima" perché lei esige che l'Ordine dei giornalisti tuteli le populiste che fanno soldi pubblicando notizie inventate di sana pianta:


Patetico è come la diffamatirice rilanci le sue solite false accuse di pedofilia, piagnucolando che il fatto di non essere ancora stata condannata dai tribunali la esonerebbe dall'essere carnefice mentre mente, insulta, minaccia e importuna chiunque esprima opinioni a lei sgradite. Dato che i fatti sono fatti e non opinioni, è un dato di fatto che i nomi da lei pubblicata e le sue elucubrazioni su fantomatici cambi di certificati ssl siano bugie. Bugie provate, verificabili ed accertate. E dato che lei ci molesta da mesi sulla base di quelle bugie, è un nostro diritto poter dire che ci riteniamo vittime della sua disinformazione e delle sue menzogne.

Ma dato che al peggio non esiste fine, quella Zaira Bartucca che si dichiara censurata e perseguitata da chi l'accusa di diffamazione, dice che chi sbugiarda le sue fake-news deve essere denunciato perché così imparerà che le lobby populiste puniscono il libero pensiero. Ed ovviamente la diffamatrice torna anche vomitare incessantemente le sue patetiche accuse di pedofilia, dimostrando come lei la usi a fini politici e di certo non pare volerla combattere dato che la cita a spropidito secondo il proprio proprio profitto mentre distoglie l'attenzione sui casi reali:


Ovviamente noi non abbiamo mai parlato di contrasto alla pedofilia, limitandoci unicamente a rispedire al mittente le false accuse che lei si era inventata contro di noi, contro Sky, contro Lavazza e contro alcuni lettori. Eppure nel loro delirio, per cui ogni opinione contraria al loro pensiero unico sarebbe "diffamazione", scrivono:


Ed ancora:






C'è anche chi viene da noi, ripetendo i falsi nomi che si è inventata Zaira Bartucca, per sostenere che il mostro semplice domandarci perché una "onlus" difenda le fake news sarebbe "diffamazione" al pari del dissentire dai suoi spacciatori di populismo:


Nonostante Zaira Bartucca non compaia in alcun albo, lei dichiara di essere iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Lazio con tessera numero 152071. E pare davvero surreale che non si corra a radiare chi pubblica notizie false, molesta persone a caso, si inventa false accuse di pedofilia e a cerca di far profitti sulla pelle dei bambini.
Commenti