La Lega di Brindisi si mette a diffondere fake-news contro la donna che dicono avrebbe "aggredito" il "capitano"


Matteo Salvini ha investito cospicui capitali per per mostrare video anti-migranti ai minorenni e non c'è comizio in cui non si mette a sbraitare contro di loro, così come la sua pagina di propone la più grande collezione di reati commessi da stranieri a cui non si affianca un'altrettanta scripolosità nel denunciare i reati commessi da italiani. Ma ora che l'omicidio Willy Monteiro ha aperto un dibattito sul clima d'odio sdoganato da quei partiti che cercano di fare soldi sfruttando il razzismo, la misoginia, l'omofobia e i sentimenti di pancia, tra i populisti pare sia in corso una gara a negare le loro responsabilità e a raccontare che non ci sarebbe razzismo nel loro razzismo.

Forse sperando di poter gettare benzina sul fuoco, è davanti a quella cosiddetta "aggressione" al loro "capitano" che la Lega Brindisi ha deciso di inventarsi una bufala diffamatoria con cui fomentare odio contro la donna che stanno usando per "giustificare" la loro avversione contro gli stranieri. Il tutto, da copione, con tanto di reteet da parte di Meluzzi:


La notizia è ovviamente falsa, ma loro la buttano lì sapendo che difficilmente ne risponderanno mentre c'è il rischio che un qualche ignorante possa credergli. E non va meglio con quella Giorgia meloni che ha tentato di sostenere che sarebbe colpa di salvinao se un fan di Salvini ha massacrato a botte un ragazzo di colore:


Troviamo anche quelli che ritengono "liberticida" il contrasto ai reati d'odio pronti a dire che le cose cambiano se ad essere aggredito non è un ragazzino gay. Parlando di "attentato" sostengono che i fatti vadano letti sulla base di cosa sarebbe accaduto se i fatti fossero stati diversi da quelli reali (evidentemente senza ricordarsi chi è quel politico che proponeva leggi per diffondere armi da fuoco tra la popolazione):


Da CasaPound arriva invece la teoria per cui la condanna del razzismo da parte della Ferragni verrebbe sminuita dal fatto che l'assassino avesse messo un like ad uno tra i cantanti più famosi d'Italia:

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