Frateli d'Italia insulta il parito di Marrazzo: «Solita gnagnera a base di diritti gender, solidarietà, ambientalismo, società aperta»


Basta guardare l'immagine scelto dall'organo di propaganda ufficiale di Fratelli d'Italia per capire che il partito di Giorgia Meloni voglia far leva sull'omofobia per deridere il soggetto politico fondato da Fabrizio Marrazzo.



Ed è in quel vittimismo che tanto piace ai populisti che il signor Valerio Falerni si lamenta che Salvini e la Meloni possano essere accusati di omofobia solo perché patrocinano i congressi omofobi, invitano gli enti locali ad abbandonare le reti di contrasto alla discriminazione, partecipano alle manifestazioni dei suprematisti eterosessuali e dicono che i crimini d'odio contro i gay sarebbero "libertà di espressione". negando l'evidenza, dichiara:

Il portavoce del Gay Center galoppa con la fantasia, ma ha pochi dubbi. «Un voto al partito Gay – sottolinea – non è un voto perso ma è un voto per i diritti. Siamo un partito aperto, chiunque voglia entrare, noi saremo disponibili». Tutti tutti? Non proprio. Giorgia Meloni e Matteo Salvini restano indesiderabili. Ai due leader Marrazzo imputa «una velata omofobia». Sarà. In ogni caso, taglia corto: «Impossibile allearsi con loro». C’è già anche il simbolo. Ha un scritta rosa e viola e foglie colorate. Il resto è la solita gnagnera su a base di diritti gender, solidarietà, ambientalismo, società aperta.

Se Falerni non ci spiega cosa sarebbero i «diritti gender», ci spiega anche che la sua Meloni se ne frega anche dell'ambiente e di qualunque atto sia finalizzato a creare qualcosa mentre lei p impegnata a distruggere tutto con l'unico obiettivo di trasportare sul suo conto in banca la rabbia sociale che si premura di fomentare contro gli interessi del paese.

L'articolo passa così a sostenere che non esiste alcuna discriminazione contro i gay, visto che la sua Giorga Meloni assicura che le protezioni di cui legi gode da trent'anni sulla base della Legge Reale-mancino debbano essere negata ai gay, che i suoi diritti matrimoniali debbano essere negati ai gay e così via. Insomma, loro dicono che basta negare l'esistenza delle discriminazioni ed il gioco è fatto, tanto Ferdinando Tripidi è l'unico gay che sta con la Meloni:

Tutte questioni già abbondantemente presenti nel dibattito pubblico e già oggetto di intervento normativo. Il governo Renzi, ad esempio, tenne sotto chiave il Parlamento fino a quando non licenziò la legge sulle unioni civili. Il partito non nasce quindi per eliminare discriminazioni, oggi inesistenti, ma per ritagliarsi un posto al sole. In termini elettorali se ne dovrà preoccupare soprattutto il Pd, da tempo maggiore beneficiario del voto gay, ma anche il M5S.

Se l'abitudine all'insulto delle destre è un atto che si commenta da sé, aberrante è come ormai si vantino della loro omofobia, quasi sperassero che ogni adolescente che subisce bullismo omofobico si possa trasformare un una fonte di reddito per la loro leader urlatrice.
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