Il partito di Adinolfi: «La Rai vuole una generazione utilizzabile per soli fini sessuali»


Il partito di Mario Adinolfi continua a usare riferimenti alla "pedofilia" per diffamare chiunque osi contestare il loro sostenere che il maschio debba essere il cavaliere e che la donna debba essere quella che resta in cucina ad attendere di essere salvata da un uomo.
Attraverso un comunicato stampa, attaccano il programma "Oggi è un altro giorno" per aver dato spazio scrittrice Emma Dante, unendosi alle polemiche di Pillon e di Provita Onlus. A detta loro, le favole che sovvertono gli stereotipi di genere servirebbe a «render schiavi una generazione utilizzabile per soli fini sessuali».
Ci tengono anche a farci sapere che loro sono dalla parte del programma "Detto Fatto" nel rappresentare la donna come un oggetto che deve compiacere i desideri del maschio anche mentre fa la spesa.

Titolando "Il Popolo della Famiglia a difesa dei più deboli - giù le mani dai bambini", quelli che vorrebbero educare le minori a diventare donne adibite alls produzione di bambini secondo il modello sovietico, scrivono:

Se Pinocchio diventa ermafrodita e La Bella Addormentata lesbica possiamo dire che realmente volete ridisegnare una società senza il minimo tabù, volete plasmare le menti dei più deboli solo per sovvertire il meccanismo e render schiavi una generazione utilizzabile per soli fini sessuali.
Questa la nostra preoccupazione primaria - dichiarano Massimiliano Esposito e Luigi Mercogliano rispettivamente coordinatore regionale Popolo della Famiglia - Campania e referente città di Napoli de il Popolo della Famiglia - aggiungendo - la cosa più più assurda è questa smania sempre di puntare al sesso come una sorta di amuleto magico che ci rende a prescindere tutti più uguali, quando si sa che la libertà parte proprio dalle differenze e dal rispetto di esse ed la sessualità resta una di queste - non sopportiamo più, questa appropriazione indebita del servizio pubblico solo per emendare sentenze ad una società civile e rispettosa come la nostra, facendo, in modo subdolo o meno sempre passare gli italiani e le vecchie generazioni come persone incapaci di sapere accogliere chi nella propria vita abbia fatto scelte opposte, in più non capiamo perché certi messaggi vadano profusi in fascia protetta, su Rai1 ed in un programma per famiglie e sopratutto siano destinatari del messaggio i bambini, quasi sempre in età prescolare - concludono - non siamo censori da chiedere la chiusura del programma come è successo a “Detto Fatto” dove per molto meno si è messo alla berlina conduttrice e staff, ma almeno ci attendiamo le scuse della conduzione, del Direttore Generale e del CDA RAI, ampiamente pagati anche con il canone di chi a questa robaccia mandata in onda si oppone, ma farà sempre di tutto per chiedere rispetto, di chi è debole e non può difendersi da solo, giù le mani dai bambini, tutti.

Insomma, loro pretendono che Gayburg si scusi per aver chiesto che le nostre figlie possano crescere in un mondo che garantirà loro il diritto di poter diventare donne libere; vogliono che la Rai si scusi per aver contrastato il sessismo; dicono che Twitter dovrebbe scusarsi con Trump per non avergli lasciato usare la loro piattaforma per fomentare violenze... ma quando saranno loro a chiedere scusa per la loro abitudine ad usare i bambini come pretesto per esigere che i minorenni siano indottrinati ai loro stereotipi?

Senza voler fare riferimenti a qualcuno in particolare, non sarebbe curioso se un qualche tizio con sole figlie femmine potesse cercare consensi promuovendo un mondo che vieti alla sua stessa prole di poter essere cavalieri perché il ruolo che lui auspica per loro è questo:



Naturalmente, ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è del tutto casuale.
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