Langone cita la Miriano: «La donna si realizza con la maternità. Le femministe sono nemiche delle madri»


Costanza Miriano ringrazia Camillo Langone per averla citata come ideologa del sessismo applicato. Se pare evidente l'affinità tra l'autrice si "Sposati e sii sottomessa" e il tizio che andava in televisione a sostenere che «il futuro si fa coi figli, non col coito anale» o che asseriva che «chi guarda il calcio femminile disgusta Cristo», è dalle pagine de Il Foglio che lo troviamo a scrive parole che farebbero apparire progressista una suora di clausura del 1200.
Ribadendo che lui non vuole la parità di genere, Langone inizia a raccontare che «la lotta per la parità» sarebbe «un sintomo di malattia» perché lui sostiene che «ogni donna in effetti, e quanto più è donna, si oppone con mani e piedi ai diritti in genere».
Paragonando Costanza Miriano a Nietzsche, Langone inizia così a teorizzare che «la donna si realizza con la maternità e le femministe prima che nemiche degli uomini sono nemiche delle madri e di coloro che vorrebbero esserlo». Ed ovviamente ordina ai suoi seguitaci di doverla pensare come lui, asserendo che solo chi vuole sminuire le donne come la Miriano sarebbe una «persona intelligente».
Interessante è anche il suo premettere che il femminismo sarebbe un attacco all'uomo, in quella ideologia populista che campa sulle contrapposizioni e fomenta rabbia cercando di far passare l'idea che i diritti delle persone discriminate sarebbe un affronto ai propri privilegi. Eppure pare che la Miriano abbia gradito quel delirio, portandola a scrivere:


Resta il fatto che nessuno vieta alla Miriano di sottomettersi o di produrre figli, ma è in quella violenza che contraddistingue il fondamentalismo sedicente "cattolico" che lei chiede si impediscano quei diritti che permetterebbero la realizzazione di chi non la pensa come lei. È un po' come sul tema dell'aborto: è lecito essere contrari ed è lecito auspicare che nessuno ne faccia ricorso, ma un conto è battersi per aiutare le donne a decidere di avere figlie ed un altro è il loro chiedere leggi che vietino di poter scegliere diversamente la loro, magari arrivando ai livelli di quel Pillon che auspicava che il numero di medici obiettori potesse negare un diritto di scelta sancito dalla legge.
Lei vuole realizzarsi attraverso il suo essere madre? Sia madre, ma lasci in pace quelle donne che hanno deciso di realizzarsi in altro modo.
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