Il senatore leghista Pillon irride gli studenti trangender a suon di fake-news


È ricorrendo alle sue consuete derisioni dei minori che il senatore leghista Simone Pillon si è scagliato con efferata violenza contro la decisione del liceo Ripetta di Roma di permettere agli studenti transgender di scegliere il loro nome.
Se nella realtà dei fatti la richiesta dovrà essere avanzata dalla famiglia di un alunno minorenne o da alunno maggiorenne che dimostri di aver intrapreso un percorso psicologico e/o medico teso a consentire l’eventuale rettificazione di attribuzione di sesso, è irridendo la dignità dei minori che Pillon scrive:

In un liceo romano gli studenti potranno iscriversi con un nome di fantasia, e magari pure cambiarlo quando pare a loro, indipendentemente dalle risultanze anagrafiche.
Così i professori interrogheranno Batman e daranno il voto a Sailor Moon...
Vogliono cancellare padre e madre, eliminare il sesso maschile o femminile, togliere il cognome e ora provano ad abolire perfino il nome.
Guardate la vostra carta d'identità: presto non servirà più a nulla.
Cognome: boh...
Nome: mah...
Sesso: per carità...

Peccato sia falso asserire che qualsiasi studente potrà chiedere di cambiare nome, diventando Lady Oscar o Simona Pillona. E sicuramente un ragazzo alla ricerca di dignità non sceglierà i nomi irrisori che il leghista suggerisce loro in quel suo suo solito bullismo contro i minori.
Invitando i genitori a calpestare il volere dei genitori che osano non essere omofobi, il senatore Pillon prosegue imperterrito:

Quanto ci vuole ancora per capire che è in corso un gigantesco attacco ideologico all'identità dei nostri figli? Si vuol costruire una società di pochi individui, soli, senza Dio, senza radici, senza madre e padre, senza cognome che li faccia sentire parte di una famiglia, e ora senza nome.

Insomma, il solito delirio.
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