Don Mirco Bianchi vede «indottrinamento dei bambini» nel ddl Zan


Don Mirco Bianchi dice che l'organizzazione forzanovista Provita Oblus «ha ragione» a sostenere che una legge che estende le aggravanti previste per i reati d'odio alle vittime di violenze dettate dall'orientamento sessuale non servirebbe a quello. Dice che glielo avrebbe detto la Murgia, che però non ha esattamente affermato quello che Jacopo Coghe gli ha messo in bocca.
Infatti il sostenere che si voglia modificare la cultura per promuovere la tolleranza non significa certo che qualcuno voglia «indottrinare i nostri figli nelle scuole». Significa solo constatare che una legge che tutela le minoranze ha una funzione intrinsecamente culturale, sacendo finalmente che picchiare o bullizzare qualcuno non è "libertà di espressione" come sostengono i vari Salvini, Meloni e Pillon.
La Murgia ha infatti osservato che anche i due populisti sanno bene che «in carcere non ci finirà nessuno», ma prevedere il carcere significa veicolare il messaggio che un'aggressione omofoba è una cosa grave. Ed è questo il messaggio che fa schiumare Pillon.

Fatto sta che, in quella campagna dell'estrema destra interamente basata su bugie, falsificazioni e abuso dell'ignoranza, sui social leggiamo:



Tra i commenti, qualcuno osserva: «Il fatto che un rappresentante della Chiesa Cattolica, che gode del privilegio unico e incredibile di un'ora a settimana in ogni classe in ogni scuola pagata dai contribuenti si lamenti di "indottrinamento nelle scuole" fa davvero ridere». Va infatti ricordato che il sacerdote omofobo si vanta di essere sul libro paga del Miur e di poter raccontare le sue curiose teorie a degli studenti senza alcun contraddittorio.
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