L'Ordine dei giornalisti ponga fine alle molestie ad opera di Zaira Bartucca


Secondo Zaira Bartucca, chi sbuguarda le sue fake-news va messo in carcere perché danneggerebbe la sua "carriera" da "giornalista" sovranista che si inventa notizie di sana pianta.
Se la signora poteva apparire anche comica mentre si inventava che Gayburg fosse sovvenzionato da Soros, il suo atteggiamento è diventato inaccettabile e violento da quando ha iniziato a inventarsi che un nostro lettore fosse il proprietario del sito. Ha comunicato il suo indirizzo di casa a dei gruppi neofascisti, forse a fini intimidatori. Ha anche pubblicato fotografie di minorenni mentre si è inventata depravate accuse di pedofilia. Ha persino insultato la mamma del nostro lettore, mostrando a quale livello di bullismo paia capace certa gente.

Dopo averci riservato tre anni di persecuzioni e intimidazioni, l'ultimo atto l'ha vista chiedere la nostra censura all'Ordine di Giornalisti. Diceva di sentirsi vittima di chi ha dovuto passare tre anni a sbugiardare i falsi nomi e le false asserzioni che lei si era inventata di sana pianta. Asseriva anche che la sua carriera fosse stata danneggiata da chi sollevava dubbi sul suo asserire che la pandemia non esisterebbe o che i vaccini servano solo ad uccidere le persone. Insomma, raccontava una versione dei fatti in cui la carnefice si professava vittima. La sua richiesta è che noi fossimo condannati a 2 anni di carcere e a 50mila euro di multa.

Sempre mostrando la sua propensione ad inventarsi le cose, è arrivata a pubblicare questa roba qui:



Peccato che la lettera dell'Odg non le dia ragione, ma semplicemente dica che SE le cose stessero come lei sostiene, ALLORA sarebbero «deplorevoli». Ma ovviamente le cose non stanno certo come dice lei.
Sottolineando parti di frasi a caso come sua consuetudine, sul suo sito pubblica questa lettera:



Inutile a dirsi, il testo non pare avere attinenza con quanto lei sembrerebbe voler far intendere dal titolo.
Lo stesso discorso riguarda la lettera in cui la Bartucca si è dichiarata vittima di bullismo da parte di chi ha sbugiardato le sue bufale. Se nel suo titolo virgoletta parti di frasi per cambiarne il senso, nella lettera a lei recapitata si dice altro:



Il Garante non ha dichiarato esistano «doglianze riguardano contenuti lesivi del diritto alla reputazione e del diritto all'immagine» come scrive lei. Dice semplicemente che «la questione rappresentata appare più propriamente riconducibile all'ambito penale», ma anche qui viene premesso che le sue accuse dovrebbero essere prima dimostrate.
A questo punto il presidente dell'Ordine dei giornalisti e il Garante della Privacy dovrebbero spiegarci se è accettabile che i loro documenti possano essere mistificazione a fini diffanatori. E ci chiediamo anche perché mai le loro strutture non tutelano gli onesti cittadini dalle molestie persecutorie di personaggi simili.

Ma non è finita qui, dato che la signora Bartucca dichiara che lei «in data 2 aprile 2021 ha personalmente sporto un'altra querela presso un Comando della Legione Carabinieri contro il sito Gayburg e contro il sig. ******, in qualità di intestatario accertato del dominio al 2020». Il nome che noi abbiamo censurato è il ragazzo che la signora perseguita da anni e che NON è minimamente legato a Gayburg anche se lei spregiura il falso e ci nega una rettifica di quella bugia. Ma è dalla data della querela che si desume che la signora ci accusi anche di questo:



Ovviamente l'accusa è folle ed è inaccettabile che la signora continui a lanciare accuse diffamatorie campate in aria mentre si auto-incensa per il suo "lavoro" di disinformazione.
4 commenti