Marina Terragni, la "femminista" che piace a Pillon, Malan e CasaPound perché utile alla loro propaganda


Marina Terragni continua a proporsi come la "femminista" che piace al senatore leghista Simone Pillon al senatore forzista Lucio Malan e ai camerati di CasaPound.
Fa infatti riflettere che i suoi post vengano sistematicamente rilanciati e promossi da quei fronti del fondamentalismo organizzato che vorrebbero recludere le donne in cucina. La signora, infatti, pare costantemente impegnata a sostenere tutte le loro teorie contro il riconoscimento e la dignità delle donne trans, contro la genitorialità dei gay e contro la libertà religiosa.
Se nei giorni scorsi era stata rilanciata dal senatore Lucio Malan e dall'organizzazione fornzanovista Provita Onlus al fine di sostenere che i gay sarebbero dei pedofili e che l'educazione al rispetto nelle scuole esporrebbe i bambini al rischio di violenze sessuali, quest'oggi risulta la "fonte" con cui i camerati di CasaPund hanno usato la storia Malika per fomentare odio religioso e razzismo.

Proponendo titoletti degni di Belpietro o di Libero, la signorina Terragni ha pubblicato un violento articolo dal titolo "Omissis su Malika" in cui parrebbe quasi voler sostenere che una ragazza italiana non meriterebbe tutele dalla violenza se il padre non è un cristiano-cattolico come sostiene di essere quel Pillon che è neocatecumenale come Gandolfini. L'unico presunto "omissis" è infatti il fatto che lei abbia trovato una fotografia su Facebook da poter usare per dirottare l'evidente omofobia subita dalla giovane ai soliti discorsi d'odio razziale che tanto piacciono all'estrema destra. Il tutto, precisando solo marginalmente che lei non ha la più pallida idea riguardo alla veridicità delle sue tesi:



Accusando quelli che i fascisti chiamano "media di regime" di aver taciuto su quanto siano brutti e cattivi quei presunti migranti che Salvini definisce "invasori". è in ode a quel sant'uomo di Pillon li vorrebbe cristianamente abbandonati nel Mediterraneo che la signora pare scimmiottare Tuiach nel parlare di «stupri etnici» e nel dichiarare che chi è razzista deve poter negare l'esistenza dell'omofobia:



La signora dovrebbe però decidersi. Non può far negare gli stupri da parte di italiani per fomentare odio etnico se nel 2017 aveva già deciso di usare gli stupri per sostenere fossero un «progetto omosessuale di sottomissione delle donne».

Dopo quella lunga sfuriata, scrive in piccolo che quanto asserito è solo una «ipotesi». Una ipotesi con su cui camerati di CasaPound hanno aperto il loro giornaletto neofascista perché eccitati da come lei abbia fornito un pretesto per poter sparare a zero contro la 22enne:



Ed è tra i vari «potrebbe» e «forse» che la signora Terragni si mette a urlare che Malika andrebbe usata per chiedere che le donne trans siano escluse dalla protezione del ddl Zan in quanto a lei sgradite. Il tutto anche a costo di offrire a Pillon uno strumento per poter violentare la ragazzina e per poterla buttare su quell'odio etnico su cui la Lega basa il suo fatturato:



Se la signora pare divertirsi a raccontare che «forse» la ragazza sarebbe potuta essere resa di violenza anche se fosse stata eterosessuale, omette di osservare che la violenza sulle donne è già contemplata dalla legge. Pare omettere anche che il maschilismo e l'omofobia vadano quasi sempre a braccetto, ma evidentemente non dev'essere facile per lei sostenere contemporaneamente che al donna debba avere dignità mentre chiede che le donne a lei sgradite siano discriminate dallo stato.
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