Il "no" della Lega al museo lgbt presso il Villa Reale di Monza

In occasione del Pride, un docente universitario di Milano ha proposto l'allestimento di un museo lgbt nella Villa Reale di Monza. Ma, manco a dirlo, la Lega ha deciso di rigettare la rischista.
Il consigliere regionale Alessandro Corbetta (Lega) non si è risparmiati nelle offese gratuite, sbraitando che: «Quella di Castoldi mi sembra una provocazione per avere qualche titolo di giornale. La nostra reggia va aperta per mostre di artisti del calibro di Caravaggio, Picasso, Dalì e Keith Hering. Deve diventare la casa delle associazioni, della musica e delle imprese, ospitando eventi su artigianato, lavoro, arte, cultura, agroalimentare, storia, sport e terzo settore. Una grande vetrina delle eccellenze lombarde e italiane. Un gay pride nella Villa Reale? No, grazie. Ci sono luoghi più consoni a questo tipo di manifestazioni. Inoltre non mi sembra ci sia questa grande necessità di un museo di storia Lgbt in generale, figuriamoci poi dentro la Reggia di Monza».

Luca Gusmaroli, referente di Rete Brianza Pride, commenta: «Premetto che la proposta del professor Castoldi non è stata avanzata da noi ma certamente mi piacerebbe vedere il Gay pride nella Villa Reale. Non ci aspettavamo però una levata di scudi anche se la risposta negativa non è stata inaspettata. Conosciamo la posizione dell’Amministrazione e del Consorzio. Spiace però vedere frasi come “Ci sono luoghi più consoni a queste manifestazioni”, come se dovessimo fare qualcosa per meritarci determinati spazi, come se non fossimo anche noi parte della realtà locale. La proposta del professore era anche soft e ci aspettavamo piuttosto un’apertura o quanto meno che se ne potesse parlare».


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