Don Bianchi attacca il ddl Zan, lasciando intendere che lui ritenga che "punirebbe le sue idee"


Pare che don Mirco Bianchi, in qualità di parroco sovranista di Gatteo a Mare, abbia ormai iniziato a parlare come Salvini. Ed è così che lo troviamo a chiudere le sue invettive con un «roba da matti» fatto ad immagine e somiglianza dei messaggi del suo venerato padano.
In occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, il prelato non ha perso occasione per inveire contro il ddl Zan, lasciando intendere che lui reputi che il contrasto ai crimini d'odio sarebbe una limitazione alla sue "idee". Ovviamente, però, scrive quel delirio a forma di domanda al fine di non assumersene la responsabilità penale:



Se provasse a leggere il ddl che attacca ormai quotidianamente, don Bianchi scoprirebbe che la norma aggiunge le aggravanti agli atti di violenza fisica e morale su persone che hanno orientamenti sessuali differenti. Quindi la risposta è "no", ammesso che le sue "idee" non prevedano aggressioni fisiche, violenze o incitamento all'odio.
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