Jacopo Coghe: «L'emergenza omofobia è un'invenzione mediatica della sinistra»


La retorica di Jacopo Coghe è perfettamente coerente con quella leghista, in un bieco tentativo di cercare consenti attraverso l'esaltazione dell'egoismo. La sua tesi è semplice: perché ad un maschio eterosessuale bianco che gode di pieni privilegi dovrebbe fregare qualcosa di quei ragazzini gay che vengono quotidianamente picchiati nelle scuole quanto potrebbe cercare di ottenere altri privilegi per sé stesso?
E se lo scorso anno Coghe non pareva così preoccupato per la pandemia mentre chiedeva soldi pubblici con cui pagarsi le vacanze a spese degli altri, oggi tenta di raccontare che lui ha deciso che il contrasto all'odio non sarebbe prioritario perché c'è il virus. Evidentemente non sa che paghiamo centinaia di parlamentari proprio per garantire possano occuparsi di più di una cosa alla volta.

Se non stupisce sostenga che la maggioranza dovrebbe fare quello che dice il suo Salvini, più curioso è il suo sostenere che le famiglie verranno distrutte se una madre non dovrà più temere che suo figlio possa essere picchiato a sangue da un fascista perché gay. Ed è davvero fastidioso il suo parlare a nome delle famiglie nonostante nessuno l'abbia mai nominato loro rappresentante, soprattutto quando scrive cose del genere:



Nell'immaginetta confezionata per essere diramata tra i gruppi Facebook legati all'estrema destra, Coghe scrive:

Dati alla mano in Italia non esiste nessuna emergenza omofobia. Covid, lavoro perso, disabilità abbandonata e scuole chiuse sono un’emergenza. L’emergenza omofobia è un’invenzione mediatica fomentata dalla Sinistra per nascondere emergenze reali che non è in grado di risolvere. Sconcertante" Daremo battaglia, anche in piazza, per bloccare questa pericolosa legge, profondamente discriminatoria.

Non sappiamo di quali dati parli, anche se è probabile che citi quei dati Oscad che le destre citano ossessivamente nonostante l'Oscad abbia chiarito che i reati di matrice omofoba non vengono tracciati (e quindi è ovvio siano bassi). Dice che il contrasto all'odio non sarebbe proprietario per via del Covid, ma poi dice che la sua priorità è creare assembramenti con cui impedirla. Dice anche che l'estensione dei diritti di cui lui gode ad altri gruppi sociali lo faccia sentire discriminato. Insomma, il solito cumulo di slogan contraddittori. E già che ce'era, non si è dimenticato neppure un qualche slogan contro le sinistre in stile Salvini.

Intanto Pillon continua a inveire contro Fedez. Nonostante il rapper avesse fatto un discorso ben più ampio sulle paure create dalla propaganda fondamentalista, è presumibilmente tentando di fomentare odio che Pillon tenta di far sentire sotto attacco i suoi seguaci, concentrandosi sul fondamentalismo religioso e sulla contrarietà al diritto di scelta delle donne di Coghe, sostenendo che la Lega reputi l'estremismo un merito:



Caso vuole che Pillon e Coghe scrivano le stesse identiche parole, mostrando una strategia propagandistica comune:



Immancabile è anche il loro attaccare una legge contro l'odio preferendo i giudizi alle argomentazioni, sancendo che loro reputano "nefasto" il fatto che un delinquente che picchia un gay in virtù del suo orientamento sessuale possa avere le stesse aggravanti che avrebbe avuto picchiando un tizio che si dichiara cristiano.
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