Ostellari vuole sostituire il ddl Zan con un ddl leghista. Intanto cerca di sabotare ancora il dibattito


In quella sua abitudine a preferire i salotti televisivi alle sedi istituzionali, il leghista Matteo Salvini ha presentato a Barbara d'Uso una presunta proposta di legge leghista con cui lui vuole sostituire il ddl Zan. Se non ha spiegato che cosa avrebbe scritto in quel presunto testo, ha spiegato che lui teme che i bambini possano essere educati al rispetto (e lui non lo vuole) o che la dignità delle persone persone transessuali possa non essere calpestata dalla legge (e lui non lo vuole). In altre parole, non ci sarà alcuna educazione nelle scuole, non si parlare di identità di genere e i gay avranno una porzione infinitesimale dei diritti che la legge Reale-Mancino prevede da decenni a tutela di altri gruppi sociali.

Ovviamente il leghista Ostellari è corso a dire che lui vuole si discuta il testo di Salvini, asserendo che in il suo essersi auto-proclamato relatore del ddl Zan lo legittimerebbe a cambiare il testo a suo piacimento. All'Ansa ha dichiarato:

È pronto un testo della Lega che mira a tutelare tutte le persone più vulnerabili, ampliando la sfera rispetto al ddl Zan. Si prevede un’aggravante che aumenta le pene per tutti i reati commessi nei confronti delle persone più deboli, dalla disabilità fino all’orientamento sessuale. Dà un contributo tecnico importante nelle parti in cui il ddl Zan viene criticato, non solo dalla Lega, ma anche da parte della sinistra e alle associazioni femministe.

Per "femministe" si intende Marina Terragni, la quale non vuole si possano tutelare le vittime di odio dettato dall'identità di genere (che il leghista si è infatti ben guardato dal citare). Il leghista ha poi proseguito dicendo che la sua priorità è cambiare il testo, evidentemente sapendo che in quel modo lo so affosserà definitivamente: «L’importante è dare spazio alla discussione, alle audizioni e alle proposte emendative per contribuire a formare un testo migliore», dice.

Monica Cirinnà commenta l'ovvio, spiegando che «la proposta della Lega è una trappola per fare morire la legge». Il riferimento è alla proposta di legge che Salvini ha presentato alla D'Urso, in quella sua abitudine a preferire i salotti televisivi alle sedi istituzionali. «Quella di Ostellari di presentare una nuova proposta in commissione è una trappola che lui può mettere in campo essendo il relatore, e il relatore è padrone della vita e della morte di un testo»
La senatrice ha poi osservato: «Non possiamo fare strame della Costituzione e dei regolamenti parlamentari, un testo approvato in prima lettura ha una priorità rispetto a tutti gli altri testi». «Il ddl Zan è all’ultimo punto dell’ordine dei lavori della commissione giustizia in plenaria giovedì, questo dimostra la volontà di non volerlo discutere. E’ difficile, infatti, che si arrivi all’ultimo punto. Il presidente Ostellari prima si è opposto alla calendarizzazione, poi si è autonominato relatore. Questo stillicidio rischia di durare all’infinito e noi non possiamo accettarlo».
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