Sgarbi dice che l'educazione al rispetto sarebbe «pedofilia» e indurrebbe i bambini all'omosessualità


Nicola Porro ha volito chiedere Vittorio Sgarbi, Maurizio Belpietro e suor Monia se i suoi spettatori dovessero essere indotti a pensare il contrasto ai reati d'odio sia "minacciare la libertà di opinione" come ama sostenere populisticamente il suo Salvini. Peccato che basterebbe leggere i nomi dei personaggi a cui ha posto la quella domanda per sapere che risposta voleva sentirsi dire.

Belpietro se n'è uscito con il suo solito attacco alla sinistra, dicendo che approvare una legge che è in discussione da trent'anni sarebbe un attacco a Salvini e ha poco a che fare con i «diritti delle persone». Ovviamente ha anche attaccato Fedez, dicendo il rapper avrebbe dovuto dire quello che voleva lui perché lui ha deciso che il ddl Zan non è una priorità dato che ai maschi eterosessuali bianchi poco importa di chi viene bullizzato, discriminato e reso vittima di violenze sul posto di lavoro in virtù del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere.
Belpietro dice poi: «I numeri di casi di discriminazione mi sembrano abbastanza esigui, quindi non capisco francamente di che cosa si debba discutere. Io penso che tutte le discriminazioni debbano essere già sanzionate. Ci sono già delle leggi».
Peccato che le leggi prevedano aggravanti per i reati di discriminazione etnica e religiosa, mentre il ddl Zan estenderebbe quelle aggravante anche ai casi di violenza dettai dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere delle vittime. ma pare che i populisti non si preoccupino dei fatti, preferendo ripetere i loro slogan in quella convinzione che una bugia ripetuta all'infinito venga percepita come una verità assoluta.

Sgarbi sostiene che nel ddl Zan sarebbero state «inventate formule mai sentite prima», sostenendo che parlare di omofobia o transofobia sarebbero «formule che intendono dire che ogni sessualità che non sia quella ordinaria e tradizionale debba essere rispettata». E inizia dire che Fedez sarebbe omofobo al contrario dei leghisti, anche se non è chiaro cosa tutto ciò dovrebbe avere a che fare in il ddl in questione. Afferma poi che quella di Fedez «non è libertà di parola ma è abuso di parola in un luogo in cui devi dire altro».
Parte poi con un surreale sproloquio: «Io ho proposto un emendamento ad Ostellari, che non riguarda la peodofilia, ma che dice che esiste un reato che si chiama pedofilia che non ha nulla a che fare con la natura. Perché una donna araba può restare incita a 12 anni, però pedofilia è da 14 anni in su. Questo vuol dire che la sensibilità di un minore non va turbata. Perché io a scuola a uno di 8 anni devo spiegare che l'omosessualità è la stessa cosa dell'eterosessualità per indurlo ad avere tolleranza. Posso rischiare di orientarlo».

A quel punto si è inserito Porro, dicendo di voler fare vedere al pubblico «un libro di scuola» in cui lamenta che ai bambini viene spiegato «che alcuni bambini vivono solo con la mamma, solo con il papà, alcuni vivono con nonno e la nonna, altri bambini hanno due padri o due madri e altri sono adottati o in affido. E questo è un libro di scuola!»



A detta di Vittorio Sgarbi, dire quella verità «è una grave minaccia. Quel libro stabilisce un orientamento ad un bambino che non è ancora in grado di decidere quale sarà il suo destino sessuale. Questa cosa è un'istigazione terribile verso una minoranza che va protetta: i bambini. Gli indifesi non sono i gay che si possono difendere. I più a rischio sono i bambini. Non dobbiamo permettere che quel libro gli dica che è uguale permettere di avere un padre e la tua donna che è una madre, ma puoi avere un rapporto con un maschio. Tu lo hai indotto. E quella è pedofilia, che è usare un bambino e lo fai diventare oggetto delle tue brame».

Suor Anna Monia Alfieri dice che il ddl Zan «va nella direzione opposta» al contrasto delle discriminazioni perché «se il legislatore volesse davvero garantire la non discriminazione sarebbe troppo semplice attuare l'attuale disciplina penale». Ma ovviamente non ha saputo citare alcun articolo che prevedrebbe quello che sostiene lei, citando la Costituzione nonostante la Costituzione non preveda alcun reato penale visto che stabilisce solo i principi che devono poi avere applicazione nelle leggi. Citando poi la propaganda dei gruppi forzanovisti, dice che «per tutelare qualcuno creano una categoria. Le faccio un esempio. Da religiosa vivrei con imbarazzo l'idea che ci sia una normativa che deve difendermi con un'aggravante perché lei critica la mia scelta religiosa».
Peccato che esistano le aggravanti della Legge Reale-Mancino che prevedono proprio quello che lei dice di non volere.
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