Vogliono censurare le opinioni. Jacopo Coghe attacca Saviano e parla di «propaganda di stato a spese dei contribuenti»


Nella sola giornata di ieri, i giornali hanno dato notizia di due distinte aggressioni omofobe. Eppure Jacopo Coghe continua a giurare che non esisterebbe alcuna omofobia, urlando come un indemaniato che lui non vuole pagare il canone perché la Rai non impedisce ad altre persone di poter esprimere la loro opinione.
Con i suoi soliti toni rancorosi e violenti, il fondamentalista definisce «comizio» il bellissimo discorso di Saviano volto a spiegare il ddl Zan, forse infastidito da chi racconta la verità al posto di giurare su Dio che ci toglieranno il Natale, che metteranno in carcere chi ha una mamma o che sarà vietato essere eterosessuali. Tutte tesi che si leggono tra i commenti dei seguaci della sua organizzazione forzanovista, peraltro trovandoli rilanciati dallo stesso Coghe:



E se le premesse sono pessime, la sua dialettica degrada ulteriormente con il fondamentalista che tenta di sostenere che i reato di omofobia sarebbero stati "smontati" dai tribunali perché una singola sentenza di primo grado non ha accolto le argomentazioni di un singolo caso:



Quasi a voleri spiegare cosa sia l'incitamento all'odio, è tra i commenti alla sua polemica che troviamo seguaci che lui ha convinto ad odiare per partito preso interi gruppi sociali, sostenendo che lui odia delle persone in base al loro orientamento sessuale. Ed ovviamente lo sostiene piazzandoci un simbolo dei cristiani perseguitati in un atto che pare rasentare il reato di offesa al sentimento religioso:

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