Fratelli d'Italia dice che Borgonovo assicura che che tutte le lebiche sono transfobiche


Fratelli d'Italia continua a usare Marina Terragni per fomentare odio e si lamenta che i gay non vogliano rinunciare si diritti delle persone trans. In quella loro abitudine a creare contrapposizioni a fini propagandistici, il loro organo di propaganda titola:



Se è patetico il loro sostenere che Arcilesbica rappresenterebbe "le lesbiche" dopo che numerosi circoli hanno abbandonato la nuova organizzazione transfobiaca che tanto piace a Pillon, da vomito è che parlino di "dittatura delle trans" solo perché Giorgina loro dice che picchiate una donna trans deve essere ritenuti meno grave e il loro partito si dice discriminato da chi non si lascia discriminare. Lo scopo? Dire che i bambini vittima di bullismo debbano essere lasciati nelle mani dei loro aguzzini in virtù di come la Terragni dica che bisogna impedire che le donne trans siano riconosciute.

Tale Sveva Ferri inizia a dire che «la giornata dell'orgoglio gay promette di essere divisiva proprio del mondo omosessuale, proprio come lo è il ddl Zan». Insomma, inizia male. Ma poi prosegue peggio citando quel tizio che è andato in Senato a sostenere che la pedofilia sarebbe un "orientamento sessuale":

Al centro del dibattito resta l'impianto generale della legge e quell'insistenza sull'identità di genere che suscita problemi di ogni sorta: da quelli giuridici, sottolineati da eminenti giuristi, fra i quali gli ultimi in ordine di tempo Carlo Nordio e Giovanni Maria Flick, a quelli interni alle “minoranze” che la legge vorrebbe tutelare. Fra queste il testo, non senza suscitare grandissime perplessità e forti proteste, pone anche le donne che, come più volte sottolineato tanto dalle associazioni femministe quanto da quelle lesbiche, rischiano di finire discriminate proprio dagli effetti della legge, troppo sbilanciata sulle questioni trans.

Insomma, Fratelli d'Italia dirà che i leghisti che non vogliono il ddl Zan renderebbero "divisivi" i pride perché Arcilesbica è ritenuta alleata di Pillon. E dicono che ad averglielo detto sarebbe stato il solito Borgonovo dal solito giornaletto di Belpietro:

A fare il punto sulla portata e sulla consistenza delle proteste del mondo lesbico di fronte alla “legge dei buoni” è stata oggi La Verità, con un articolo firmato dal vicedirettore Francesco Borgonovo. Ricordando come per beneficiare di tutele e poi «soldi, visibilità e spazio serve una cosa soltanto: essere graditi alla sinistra», Borgonovo ha ripercorso le tappe di esclusione dal dibattito pubblico delle voci lesbiche non prone all'ideologia gender e, quindi, contrarie al ddl Zan.

Insomma, una barzelletta. Ma Borgonovo e Fratelli d'Italia assicurano che tutte le lesbiche siano Terf e che anche le femministe sarebbero tutte rappresentante dalla Terragni:

Il punto è che queste lesbiche contro cui si abbatte la mannaia della censura, al pari delle femministe, sostengono che «nella specie umana i sessi sono due, non un continuum». «Sostenere che il sesso è inesistente mina le fondamenta stesse della definizione di omosessualità e transessualità. Se non è la vagina a fare la donna, dobbiamo pensare che sia l'amore innato per il colore rosa, per il tacco 12 e per i trucchi che costituiscono l'essenza delle donne?».

Da vomito è il partito di Giorgia Meloni voglia creare divisioni sociali per imporre la dittatura di Giorgia, una nemica della Patria che tenta di fatturare sull'odio.
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