Gandolfini dice che i gay sarebbero nazisti con chi li ritiene inferiori e paragona il ddl Zan alle leggi raziali


Ormai siamo oltre l'indecenza. Massimo Gandolfini ha firmato un indecente articolo pubblicato dal sito integralista InTerris in cui il fondamentalista accusa i gay di essere nazisti contro chi li ritiene inferiori. Peccato che basti leggere quello sproloquio per pensare che Gandolfini stia scimmiottando proprio i nazisti, i quali amavano accusare gli ebrei delle violenze che erano loro a perpetrare contro di loro. E sinceramente fa un po' ridere che gente supportata dai neofascisti usi il fascismo contro le vittime delle loro invettive.

Fatto sta che Gandolfini scrive:

L’ideologia del primato della razza ariana, contrapposta alle razze “inferiori ed immonde”, esaltata nel Mein Kampf, trova proprio qui le sue radici storico-filosofiche e culturali. Certo non possiamo dimenticare né Hegel né Rosenberg, ma sul piano sociale la carta vincente non fu la speculazione filosofica, molto difficile da veicolare a livello di massa, bensì la capacità di divulgazione ed indottrinamento attraverso la creazione di agenzie di informazione e di educazione che in Germania furono affidate ad un intelligente comunicatore di nome Paul Joseph Goebbels, cui il Fuhrer stesso affidò il ministero della Educazione e della Propaganda.

A leggere quelle parole, pare che Gandiolfini stia parlando delle sue teorie sulla supremazia del maschio eterosessuale bianco che lui sostiene sia incarnato da Pillon nella sua forma più ariana, spiegando quale ideologia lo porti a sostenere che lui debba poter adottare decine di figli in quanto amante delle vagine mentre si batte perché al altri bambini sia negato l'affetto di una famiglia formata da genitori dello stesso sesso. E invece no, dato che non pare stia parlando della sua campagna di promozione dell'omofobia mentre scrive:

Mossa davvero geniale: educare attraverso la martellante propaganda di sacrosante menzogne che, ripetute in modo ossessivo e intrusivo, giorno dopo giorno, con il correlato di fatti di cronaca spesso costruiti ad hoc (pensiamo ai forni del pane di Monaco, assaliti da violenti ebrei!) si trasformarono in verità oggettive, innegabili, indiscutibili al punto che, chiunque avesse cercato di raccontare un’altra realtà, diventava automaticamente un “nemico” del popolo e della società, da cui difendersi con lo stigma sociale prima, e con il codice penale e la prigione dopo.
Fu così che milioni di cittadini si convinsero e furono “riprogrammati” moralmente fino al punto di considerare profondamente “giusto” liberarsi della pericolosa zavorra rappresentata dalle razze inferiori. Attraverso una strategia di vera “persuasione occulta”, ingenui cittadini divennero “strumenti ciechi di occhiuta rapina” per dirla con il Giusti. E quella sparuta minoranza che avesse osato opporsi in nome di un libero pensiero diverso da quello del potere, doveva essere “giustamente” tacitata con ogni mezzo. Anzi, era talmente intollerabile e dannoso esprimere idee diverse che diventava doveroso chiudere quelle bocche e quelle menti attraverso ogni forma di censura.

Ed è a quale punto che inizia a dire che lui so sente l'uomo libero che si dice perseguitato da chi non si fa perseguitare da lui. Dice che il ddl Zan sarebbe fascista e che gli omofobi sarebbero uomini libero perché cercano di privare della libertà gli altri. Insomma, siamo oltre l'indecenza:

Invocare la libertà di pensiero e di opinione diventa una vera “bestemmia” laica, assolutamente inammissibile! Così è accaduto con le leggi sul primato della razza, della sterilizzazione eugenetica forzata, dell’eutanasia per le “vite indegne di essere vissute”, per le leggi razziali, per le leggi contro i nemici del proletariato e della lotta di classe. E’ il trionfo del “pensiero unico”, con l’imperativo di chiudere la bocca a chiunque provi a dissentire.
Non sta forse accadendo anche oggi con il ddl Zan, a colpi di anni di galera e di sanzioni pecuniarie, con pene accessorie! Purtroppo, anche se in forme diverse, la storia si ripete e la sostanza non cambia: bavaglio alla libertà di pensiero. Quel sacro articolo 21 della Costituzione, fondamento della civiltà democratica, costato sangue e lacrime a chi ci ha preceduto, ora viene scosso dalle fondamenta – come dice il salmo – in nome della nuova ideologia dell’indifferentismo sessuale e dell’identità di genere: due menzogne che se non fossero terribilmente pericolose, sarebbero da definire farse demenziali.

Peccato che l'odio non sia "libertà di escrezione" anche se Gandolfini continua a dirlo in quella sua convinzione che basti ripetere una bugia mille volte per renderla verità. Ed è lui che ci ha spiegato di averlo imparato dai fascisti. Ed è da vomito l'eresia che lo porta a sostenere che l'odio, i crimini penali, la violenza e l'incitamento all'odio sarebbero "libertà religiosa" in virtù della aberrante idea di divinità che pare annebbiare la sua mente:

“Restiamo liberi” è l’appello di questi giorni: liberi di essere persone tutte con pari dignità, con eguale valore sociale e morale, protette dallo Stato nel corpo e nell’onore, contro ogni violenza e discriminazione, ma anche protette nella mente, nel pensiero e nei valori morali e religiosi in cui si crede. Il contrario è dittatura e tutte le dittature non hanno fatto che seminare ingiustizie, dolori e vittime…e sono finite male!

Quindi lui vuole restare "libero" di impedire a due persone di poter vere la libertà di baciarsi in strada senza rischiare di essere picchiato a sangue? E qual è l'eguaglianza di cui lui parla dato che lui può baciare qualunque ragazzina voglia senza rischiare che un qualche fascista lo aggredisca? E se tutto è uguale, lui pensa che un prete pedofilo che stupra una minorenne nella sacrestia sia un crimine uguale a quello di chi ruba un pezzo di pane per sfamare i figli che muoiono di strada? Davvero giura su Dio che tutto è ugia
1 commento