L'incessante abuso dei simboli religiosi da parte della Lega


L'abuso dei simboli religiosi da parte della Lega pare sempre più inaccettabile. Mentre Salvini se ne va a Lourdes a parlare a nome della Madonna assicurando che Dio voglia il suo prifitto, il senatore leghista Pillon ha scelto di usare la figlia minorenne per raccontare che lui l'avrebbe portata ad adorate statue. Pare infatti vantarsi di come lui l'abbia indottribata al culto degli oggetti, mica ad occuparsi di quei migranti che riportano vere ferite mentre il babbo sbraita che lui vuole mandarli nei lager libici.
Fatto sta che non è un prete di campagna ma un senatore di una repubblica che dovrebbe essere laica a scrivere questa roba qui:



Come abitudine, il senatore decontestualizza le frasi per modificarle a suo ido e fonsumo. Il brano da lui citato è infatti questo:

In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

Evidentemente il tema dell'accoglienza non piaceva all'elettore leghista medio. Quindi era meglio dire che Gesù vuole che gli adulti portino i bambini a toccare delle statue piuttosto che raccontare che quel brano invita ad educarli al rispetto, a prendersi cura di chi è emarginato o a non esultare quando il corpo di un migrante viene ritrovato senza vita sulla spiaggia.
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