Avvenire offre visilibilità mediatica a don Bianchi elogiando il suo attacco a Fedez e ai diritti delle donne


"Ciao Fedez. Io mi professo detentore del volere di Dio contro le donne, vuoi essere mio amico?".
Più o meno è questo il senso della lettera che il parroco leghista di Gatteo a Mare ha pubblicato sui suoi canali social, forse intenzionato a sfruttare l'immagine di Fedez per ottenere visibilità mediatica dopo che Adinolfi e Pillon lo hanno elogiato per le sue polemiche contro il rapper:



E la visibilità è arrivata, con il quotidiano dei vescovi che gli ha dedicato spazio. Sostengono che chi rispetta le scelte delle donne le odierebbe, mentre chi si vuole imporre contro il volere lo farebbe per "amore". Peccato sia quello che dicono anche alcuni stupratori...



Tutto è netao quando don Bianchi ha indirizzato a tutti i quotidiani populisti e agli influencer sgraditi a Salvini questa roba qui:



Evidentemente c'è chi non trova imbarazzante un sacerdote che sminuisce temi complessi con filastrocche da campagna elettorale, motivo per cui il parroco ne ha approfittato per piagnucolare che nessuno dovrebbe rompergli le scatole mentre lui chiede leggi che impediscano alle donne di poter scegliere, vietino ai gay di poter sposare chi vogliono, impediranno aggravanti a chi commette reati d'odio e via discorrendo.

E non va meglio quando aggiunge:





Che c'entrano i santi con gli influencer? E perché ritiene che tutto sia utile per i suoi slogan anti-gay che confondendo "sesso", "identità di genere" e "orientamento sessuale"?
1 commento