Piacenza. L'assessore leghista vieta lo spettacolo di beneficenza con le drag queen: «È diseducativo»


Quelli che spacciano i reati di matrice omofoba per una loro fantomatica "libertà di espressione" sono i primi a pretendere la sistematica censura di tutto ciò che non è da loro ritenuta una esaltazione del maschio eterosessuale padano. Ed è così che Luca Zandonella, assessore leghista alle politiche giovanili del Comune di Piacenza, ha vietato uno spettacolo di drag queen che avrebbe dovuto svolgersi domani sera in un centro di aggregazione giovanile della città.

Lo spettacolo prevedeva un'esibizione artistica che, in modo ironico, avrebbe dovuto ricordare la lotta contro le discriminazioni nel 1969. Ma, a detta del'assessore leghista, tutto ciò sarebbe stato inaccettabile dato Pillon assicura che la tolleranza corrompa i bambini e che faccia piangere il sacro cuore immacolato di Orban.
L'assessore ha pure avuto la sfacciataggine di dichiarare: "La parte dell'evento che prevedeva l'esibizione delle drag queen non è stata autorizzata in quanto la manifestazione si tiene all'interno di un centro di aggregazione comunale, affidato tramite concessione con obiettivo principale quello di essere un centro educativo: l'iniziativa non è quindi coerente con le finalità dello spazio comunale".

Insomma, pare che lui pensi che le strutture comunali siano destinate alla propaganda salviniana e che i bimbi debbano essere indottrubati al pensiero unico di Pillon. Ma gli organizzatori di Arcigay Piacenza Lambda replicano: "Faremo la serata ugualmente e le drag queen saranno presenti. Lo show era parte della serata di beneficenza organizzata dalla nostra associazione insieme ad Arci Piacenza per ricordare l'inizio della lotta contro le discriminazioni, cioè i moti di Stonewall a New York nel 1969. Prendiamo tristemente atto dell'ordine del Comune, peraltro firmato da un dirigente comunale; nessuno della Giunta ha avuto il coraggio di metterci la faccia ufficialmente. Era uno spettacolo per tutti i piacentini. Per fare cultura divertendosi. Certamente non è questa la Piacenza che vogliamo. Sogniamo una città aperta e ricca di colori. Che prosperi arricchendosi delle differenze, non sopprimendole".
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