Adinolfi ci illustra le sue politiche per il lavoro. Ovviamente sono populistiche


Mario Adinolfi continua a proporsi come quello che avrebbe soluzioni populistiche per tutto, starnazzando isyericamente che tutti gli altri sarebbero degli idioti che non sarebbero in grado di comprendere il suo genio. Non male per il tizio che manco si capisce che lavoro faccia, dato che da anni non fa altro che andare in TV a parlare di fi*a e di quanto a lui stiano sulle balle i gay.

Sostenendo che sia colpa degli altri se i privilegiati non navigano nell'oro, scrive:



Quindi la sua "politica del lavoro" è ridurre alla fame le persone per costringerle ad accettare contratti che prevedano dai mille ai duemila euro per stare sul camion tutto il giorno, sei giorni a settimana, magari con contratti a termine?
E se quel lavoro è così bello, perché non la smette lui di molestare i ragazzini gay e prova a fare un lavoro vero?
La domanda pare superflua, dato che pare evidente che Adinolfi non sappia cosa significa lavorare dato che parlare di 3000€ al mese vuol dire poco. Qual è la paga oraria netta? Che dice il contratto?
La paga netta oraria é importante, gli indennizzi e le garanzie di sicurezza. Poi da lì in avanti si può discutere di tutto. Ma non si parla mai a mesata, ma sempre di paga oraria.
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