Adinolfi minaccia di influggere atroci torture si malati terminali


Sara Reho, in qualità di esponente del partito omofobo e fondamentalista di Mario Adinolfi, pare divertirsi un mondo ad accusate di "nazismo" chiunque difenda la libertà e l'autodeterminazione altrui. Davanti ad un malato di SLA che soffre come un cane, ci spiega che a lei viene in mente solo di pensare ai soldi e a come lei pensare che chiunque ne approfitterebbe per cercare di ereditare. Peccato che, per fortuna, la stragrande maggioranza delle famiglie non siano depravate ed immorali come quelle che teorizza lei, dato che il suo sostenere che ogni figlio ammazzarebbe mamma per un po' di soldi pare solo una distorta idea di "famiglia"..
Dicendo che Hitler sarebbe preferibile a chi tutela il volere dei propri cari, la signorina scrive:



Sinceramente ci spiace per la signorina Sara Reho se qualche sua esperienza personale la porti a pensare che la famiglia sia un luogo orribile, ma le sue tesi paiono superare ogni mistificazione nel suo giurare che i suoi possibili futuri figli la vorranno ammazzare per quattro soldi. Ed ovviamente, se a lei capitasse qualcosa di brutto, nulla le vieterebbe di poter soffrire quanto vuole. Il problema è che, magari, sarà lei a non pensarla allo stesso modo qualora fosse lei a dover subire le conseguenze della sua propaganda. D'altronde p sempre facile speculare su tutto ciò che non ci tocca direttamente.

Ma dato che la signora Reho non pare aver mai espresso una sola idea che non fosse mera ripetizione degli slogan del suo amato e venerato Adinolfi, ecco che ad istigarla a quei paragoni indecenti troviamo sempre il fondamentalista:



Insomma, decine di righe per proporre quelle solite stupidaggini con cui Adinolfi ribadisce che lui vuole che si faccia quello che dice lui, spacciando la volontà dei malati come una fantomatica imposizione che va impedita. Ma se lui giura che nessun malato vorrebbe morire, difficile è comprendere come voglia spiegare quei malati che si suicidano per scappare dalle sue torture o quanti preferirebbero l'eutanasia ad una lenta agonia.
Il messaggio veicolato da Adinolfi è dunque chiaro: suicidatevi ora perché, se solo non riuscirete più a disporre del vostro copro, lui ne approfitterà per imporvi atroci torture. Insomma, praticamente istiga al suicidio con la minaccia che poi sarà lui a mettere le sue manine sui vostri corpi nella speranza di trarne un qualche profitto personale.
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