Nel 1972 debuttò nelle edicole italiane il primo inserto di posta del cuore per uomini gay


Correva l'anno 1972 quando nelle edicole italiane debuttò un inserto di posta del cuore per uomini gay. A pubblicarlo su Men, un settimanale che non era rivolto ad un pubblico gay e che dunque segnò un punto di rottura attraverso quell'inaspettata apertura. A rispondere alle lettere era Giò Stajano, la prima transessuale famosa italiana.

Tra le lettere pubblicate, si leggevano testi come:

Sono un ragazzo di 16 anni e leggo Men con entusiasmo, perché è l’ unica fonte di sollievo per me che sono omosessuale. Sì, sono uno di quelli che la società ripudia. Talvolta vorrei gridare, perché non resisto più. Cerco di evitare gli sguardi dei passanti per non tradirmi, rendendomi più maschio possibile, ma la paura è tanta. La società mi fa sentire uno sporco essere. Cerca di darmi un consiglio, caro Giò.

E Giò, ricorrendo all'ironia per strammatizzare, rispondeva:

Si lavi con un buon detersivo. Magari uno di quelli che danno il pulito che più pulito non si può. Così non si sentirà sporco e magari la inviteranno a partecipare a qualche spot pubblicitario in tv. Ma non si lasci tentare a cambiare un fustino con due fustoni. Altrimenti si tradirà subito.

Ed ancora:

- Caro Giò, pensi che io possa guarire, magari rivolgendomi a uno psicologo? O sarò eternamente costretto ad amare uomini?
- Si tranquillizzi, le garantisco che non sarà costretto ad amare uomini eternamente, ma al massimo per un’ ottantina d’ anni, se al momento ne ha 18.

- Sono stufo di giustificare alla mia famiglia il mio celibato arrancando scuse, che posso fare?
- Dichiari piuttosto di aver fatto voto di castità. Lo dicono anche i preti e gli credono tutti. Perché non dovrebbero credere a lei, scusi?

Le lettere erano così tante che Giò non riusciva a pubblicarle tutte. E in quelle parole era chiara l'omofobia di un'epica che certi personaggi alla Pillon o alla Adinolfi vorrebbero infliggere ai bambini.
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