Il primo ministro ungherse sostiene che il Papa appoggi le leggi anti-gay di Orban


Al solito, sono è tramite altre persone che emergono resoconti sugli incontro papali che parrebbero mostrare un impegno del Vaticano nella promozione del populismo e dei nemici dell'Europa.
Secondo il vice primo ministro ungherese, Zsolt Semjén, è durante l'incontro riservato tra il Papa e Orban he il pontefice avrebbe ritenuto di dover dire al peggior omofobo d'Europa che la famiglia sarebbe formata da un «padre, madre, figlio, punto e basta». Insomma, anche un uomo e una donna che si sposano in chiesa non sarebbero famiglia se il maschio non dimostra di aver fecondato il ventre della donna.
Naturalmente l'esponente del governo Orban ne ha approfittato per farsi campagna elettorale, sostenendo che «sa parte nostra abbiamo segnalato al pontefice che siamo sotto attacco da Bruxelles per le nostre misure di protezione della famiglia e Sua Santità ha replicato durante l'incontro che la famiglia è padre, madre, figlio, punto e basta».
Insomma, il papa dischiererà guerra all'Unione Europea, battendosi contro i valori di uguaglianza per sancire che il vaticano starebbe dalla parte di Orban, Trumo, Blsonaro, Salvini e molini quali massima rappresentanza del volere di Dio contro l'uomo.
Il vice primo ministro sostiene che il Papa so sarebbe congratulato con le misure prese da Viktor Orban contro i gay, contro qualunque forma di educazione al rispetto e contro i diritti delle donne: «Era molto felice che il numero di aborti sia diminuito e che il numero di matrimoni sia aumentato», sostiene il viceministro pur senza spiegare in che modo l'omofobia porterebbe gli etero a spostarsi di più.
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