Salvini non è più per la tolleranza zero. Ora chi si droga diventa «un amico che commette un errore»

Sbraitava che «non esiste modica quantità», che «droga è merda» e che «chi sbaglia paga». Citofonava ai ragazzini chiedendo «scusi, lei spaccia?» e sfotteva la morte di Stefano Cucchi dicendo che «la droga fa male» parlando di un ragazzo prestato a morte dalla polizia.
Ma ora che è il suo Luca Morisi ad essere stato pizzicato con droga ritrovata persino dentro i libri, tutto è cambiato. Il compassionevole Salvini dice che la storia della tolleranza zero non vale per i suoi amici, asserendo che il capo della sua comunicazione «risponderà a se stesso e alla sua coscienza» quasi come se non dovesse rispondere alla magistratura. Lo definisce «un amico che commette un errore» per sostenere che «nella vita si può sbagliare».


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