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52 Stati chiedono la protezione delle persone intersex. Tra loro anche l'Italia

Il 5 ottobre, durante la 48a sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, un gruppo interregionale di 52 Stati ha chiesto azioni urgenti per proteggere le persone intersex nella loro autonomia e nel loro diritto alla salute.
L’iniziativa è stata proposta dall'Austria e la dichiarazione è stata sottoscritta anche dall’Italia.

«Questo è un ottimo segnale che dimostra un crescente sostegno alla necessità di cessare le gravissime violazioni dei diritti umani a cui le persone intersex continuano a essere sottoposte, ma è ormai tempo di passare dalle parole hai fatti -dichiara Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti- Interventi medici irreversibili, come operazioni sui genitali, interventi ormonali e procedure mediche destinate a modificare le caratteristiche sessuali dei neonati e dei bambini senza il loro pieno, preventivo e informato consenso, continuano a essere praticati in Italia e nel mondo e senza una legge che li vieti le cose non cambieranno. È tempo che anche l’Italia legiferi per porre fine a questa terribile pratiche che violano gli standard internazionali sui diritti umani compresi quelli relativi alla tortura e ai trattamenti crudeli, degradanti e inumani; al diritto alla salute, alla privacy, ai diritti del bambino, delle donne e delle persone con disabilità».


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