DDL Zan, Enrico Letta propone una iniziativa popolare che rilanci la legge


È disgustoso pensare che Pillon possa avere un ruolo nella commissione infanzia ripensando a come lo si è visto esaltare dinnanzi all'affossamento di una legge che avrebbe dato una risposta a migliaia di studenti che subiscono bullismo omofobico.
Ed è ripensando a quei momenti che Enrico Letta, segretario Pd, è intervenuto sulle frequenze di Radio Immagina ed ha definito quanto accaduto ieri «una somma di scelte negative che raccontano il peggior volto dell’Italia». Anche lui ha voluto ricordare l'indegno applauso «liberatorio, volgare» che ha preso forma tra i banchi dell'estrema destra leghista e meloniana:

Quell’aula sgangherata, quel messaggio sgangherato, è il degno finale di una pessima giornata. Se quella è la rappresentanza dell’Italia, penso che l’Italia sia un’altra cosa. Si abbia il coraggio delle proprie azioni, delle proprie scelte, senza nascondersi dietro il voto segreto. L’Italia si è allineata a Polonia e Ungheria. Nei commenti internazionali, noi stiamo tra chi comprime i diritti delle persone LGBT. Un triste messaggio. Ma faremo di tutto affinché l’Italia non finisca come Polonia e Ungheria. L’immagine di ieri è l’immagine di cosa sarebbe il nostro Paese se ci fosse una maggioranza guidata da Salvini e Meloni. Una maggioranza che racconta un’Italia che se la prende con le minoranze. Una brutta giornata per la storia del nostro Paese e del nostro Parlamento, sono orgoglioso di essere stato dall’altra parte e sono orgoglioso di dire che la nostra battaglia non è terminata ieri, ma comincia oggi.

E se Adinolfi si compiace che il suo 0,19% di elettori si sia imposto sul restante 99,9% degli italiani, Letta ha proposto una nuova strada per far sì che il volere del popolo possa prevalere sugli interessi delle lobby russe che finanziano Pillon:

Voglio dire a tutta la comunità LGBT e ai giovani, che sono i più arrabbiati per quanto accaduto ieri, che se partirà una raccolta di firme di iniziativa popolare che rilanci il DDL Zan, noi saremo al fianco di questa iniziativa. Vogliamo rilanciare un’iniziativa che ieri, in parlamento al voto segreto, è stata bloccata da giochi politici. Ma è un’iniziativa che è maggioritaria nel Paese. L’Italia è più avanti del parlamento italiano, che ha dimostrato di essere occhi e cuore al ‘900.

Letta non ha risparmiato critiche a quei traditori che hanno anteposto i loro interessi alle promesse fatte agli elettori: «I numeri al senato di ieri avrebbero dovuto permettere il passaggio del DDL, rispetto alle dichiarazioni di voto fatte, evitando la tagliola. Ritengo che il voto segreto di ieri non avesse senso, è stata una forzatura. Parlavamo del passaggio o non passaggio degli articoli del testo, non si capisce cosa c’entri il voto segreto. Ma evidentemente serviva per coprire quegli atteggiamenti».
Guardando al futuro, Letta ha ribadito la necessità di un’Italia che prenda le distenza da quell'Ungherie e quella Polonia che tanto piacciono a Pillon: «Ieri hanno giocato il secondo tempo della sconfitta delle elezioni amministrativa. Hanno giocato questo secondo tempo sulla pelle delle persone. Ed è gravissimo quanto accaduto [..] Hanno fatto quello che hanno fatto in vista del Quirinale e delle elezioni politiche».
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