Il pm chiede il rinvio a giudizio di Fabio Tuiach per un post omofobo pubblicato su Vk


È stato richiesto il rinvio a giudizio di Fabio Tuiach, ossia il fascista finito alla ribalta delle cronache per i disordini creati al porto di Trieste, a seguito della denuncia presentata dai Sentinelli di Milano. Il gruppo milanese lo aveva querelato per un post pubblicato sui social russi in cui l'ex consigliere (eletto con la Lega) ha deriso la vittima di un pestaggio omofobo.

Era il 16 febbraio scorso quando a Repen, in provincia di Trieste, un giovane gay venne pestato a sangue. Il consigliere Tuiach si affrettò a scrivere sulla sua pagina Vk un commento oltraggioso: «Un esponente Lgbt è stato picchiato e scoppia il caso omofobia a Trieste, siamo in campagna elettorale e succede ogni volta ma forse ha litigato con il fidanzato per la vaselina. Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c'è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c'è la legge anti-gay come in tutto l'Est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi».
Luca Paladini, portavoce e fondatore de I Sentinelli, all’epoca spiegò a Repubblica che «ci siamo basati solo sul post del consigliere: riteniamo grave che un uomo delle istituzioni, anziché portare solidarietà a una persona picchiata, senta il bisogno di fare riferimenti a Paesi dove l'omofobia è di Stato. Le parole utilizzate non possono che essere considerate un incitamento all'odio sulla base dell'orientamento sessuale. Le parole formano uno scritto allusivo solo in apparenza, ma che denota e specifica un tratto significativo, caratterizzato da pesante intolleranza e sprezzante omofobia».
Il pm ha concordato con i querelanti, ritenendo che il fascista triestino debba rispondere in tribunale per la sua condotta.
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