Lo squallore di Adinolfi che dice di aver ragione perché lo dice il suo partito


La prepotenza di Mario Adinolfi pare fuori controllo. Nonostante le urne confermino che lui non rappresenta praticamente nessuno, è attraverso atti violenti che il pokerista dalle molteplici mogli continua a sbraitare istericamente che gli altri devono fare quelli che duce lui. Ed è così che la donna dovrebbe sottomettersi al maschio, che le donne dovrebbero essere obbligate a produrre figli, che i gay non dovrebbero essere liberi di sposarsi mentre a lui deve essere permesso divorziare e collezionare mogli nonostante tutto ciò sia contrario ai dogmi che lui ama usa contro gli altri.

Ieri ha persino aggredito Cappato nella speranza di ottenere visibilità mediatica con le sue "argomentazioni" labili contro il referendum per l'eutanasia legale. Tra insulti, offese e mistificazioni, lamenta che il quesito referendario non corrisponda alla richiesta annunciata, facendo finta di non sapere che in Italia il referendum è solo abrogativo e che non esiste altro modo per imporre al governo l'obbligo di legiferare secondo volere popolare: una volta abolite le norme che impediscono quella volontà il governo dovrà agire e non potrà ignorare il volere del popolo. Lui, invece, preferisce sostenere che il popolo dovrebbe starsene zitto e buono, attendendo che un qualche partito proponga la norma nonostante l'ingerenza vaticana garantisca che mai nessuno lo farà mai.

In quel quadro, è surreale è come Adinolfi voglia sostenere che lui abbia ragione perché lo dice il suo partiti nel ripetete a pappagallo i suoi insulti:



Peccato che l'unica vera pagliacciata sia un Adinolfi che insulta la volontà espressa da 1.200.000 italiani perché il suo 0,19% di elettori vorrebbero vietargli il diritto di poter scegliere, nonostante nessuno metterà mai in discussione il diritto degli adinolfiniani a non risparmiarsi atroci agonie.

Ad eccitare i seguaci di Adinolfi è lo slogan coniato dal loro capo, ossia il sostenere che il suicidio assistito sarebbe un "omicidio del consenziente" dato che loro vorrebbero approfittare della disabilità del malato e torturalo perché incapace di portesi suicidare da soli come ha fatto anche la sorella dello stesso Adinolfi:



Quindi Adimnofli vuole sostenere che la vita non sia un diritto ma un dovere che lui esige sia imposta con la forza? Ma è mai possibile che lui non sappia vivere senza rompere le scatole agli altri e senza cercarsi di imporsi sulle loro vite? Amnche perché chi ci dice che lui non correrà in Svizzera se dovesse capitare qualcosa di brutto a lui, dato che già col divorzio ci ha spiegato che lui se ne frega dei dogmi che vuole siano imposti solo agli altri mentre lui si sente libero di poter fare tutto ciò che vuole?
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