La leghista Cristina Cappellini ci accusa di diffamare Amicone. Lei lo portò a parlare contro i gay davanti ai preti pedofili

Cristina Cappellini è la leghista che, insieme alle lobby omofobiche, organizzò l'indegno comizio anti-gay voluto da Maroni che pose Luigi Amicone al cospetto del condannato Fomigoni e di quel prete pedofilo che stuprava minorenni anche dentro il confessionale. Ora la ritroviamo sulla pagina di don Mirco Bianchi ad elogiare i suoi insulti diretto a Gayburg.
La leghista dichiara sotto la sua responsabilità penale che saremmo dei «diffamatori» nel ricordare l'omofobia di Amicone, sostenendo che il raccontare i fatti significherebbe «non avere rispetto dei morti». Peccato che avessimo semplicemente elencato solo le teorie da lui sostenute, peraltro senza manco commentarle.

Ricorrendo ai soliti toni rancorosi e offensivi che tanto piacciono ai leghisti, la Cappellini scrive:

Il convegno a cui la cappellini invitò Luigi Amicone per parlare contro i gay era questo:

Sostenere che sarebbe «diffamatorio» definire omofobo un convegno dichiaratamente omofobi significa odiare la verità. E chissà se la signora Cappellini ritiene che basti insultare per cambiare l'oggettività dei fatti. Di certo la sua percezione della realtà pare spesso diversa da quelli degli altri, tant'è che la troviamo ad elogiare un Orban che calpesta i diritti di donne e gay mentre elogia i portuali che si fanno guidare dal camerata Tuiach contro il diritto alla salute di quella maggioranza di lavoratori che si sono vaccinati o che si fanno i tamponi. Dice anche di aver visto una fantomatica "violenta repressione", forse senza mai averne vista una se davvero pensa che un idrante possa essere definito in quel modo mentre poi sminuisce le vere violenze subite dai migranti in fuga:

Lo saprà la signoria Cappellini che è stato un decreto scritto dal suo Salvini ad aver imposto lo sgomberato del porto? E che diamine c'entrano i diritti umani con le pretese di negazionisti che vogliono poter minacciare la salute dei lavoratori che hanno fatto la loro parte nel contrasto alla pandemia?


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