De Carli è tragicomico: «Noi come i dissidente degli anni Venti contro la spazzatura ideologica»


Mirco De Carli è sempre più insopportabile. Oltre a promettere «battaglia» contro le donne trans che hanno ottenuto il sacrosanto diritto di poter usare il loro nome di adozione sull'abbonamento del bus, pare divertirsi a dire che i gay sarebbero fascisti perché non si fanno discriminare da lui.
Incurante di come il suo capo sia stato ospite d'onore ai festini neonazi di Liberà ed Azione, starnazza che lui sarebbe «dissidente degli anni Venti» che si batte contro «spazzatura ideologica». Con quest'ultimo termine, il signorino pare riferirsi ai diritti civili.
Giura anche che gay sarebbe «poteri forti» anche se non riescono a far approvare una legge di puro consenso che sancisca che l'odio e i pestaggi neonazisti non sono "libertà di espressione" come dice Adinolfi. Ed è così che scrive:



Se è surreale l'odio che porta Mirko De Carli a campare unicamente sulla sua ostentata omofobia da maschio che vuole pagare le donne per stare a casa a fare figli, davvero offensiva è il suo irridere chi si opponeva al nazismo mentre lui chiede leggi che vietino di poter sposare la persona amata, che tolgano il diritto di scelta alle donne e che calpestino il volere dei malati terminali.

Tra i commenti, il signorino ribadisce che i gay sarebbero una "lobby potente" che avrebbe il privilegio di essere picchiata dai fascisti per strada tra gli applausi di Pillon. E sarebbero così potenti che manco hanno i suoi medesimi diritti mentre lui invita a negare il riconoscimento della loro stessa esistenza nel nome di Orban e di Putin, ma ciononostante lui scrive:



Va bene che De Carli vuole istigare alla discriminazione dato che il suo capo ha ripetutamente ribadito che è su di essa che loro basano il loro fatturato, ma ma bisogna avere il salame sugli occhi per non ridere davanti ad affermazioni così surreali.
Commenti