Martino Mora insiste nel fare la vittima


Il fondamentalista Martino Mora continua a ripetere che sarebbe per "fede" che lui si oppone alla libertà di espressione altrui e rivendica il suo voler vietare ai suoi studenti di poter manifestare contro il sessismo.
Sulla sua pagina di propaganda, definisce Papa Francesco una «bestia bicefala» perché non razzista quanto lui vorrebbe, critica Salvini perché ritenuto troppo poco omofobo e contro Mario Draghi scrive che sarebbe «uno che si serve dello Stato nazionale per imporre la pluto-dittatura» contro i no-vax che si oppongono al bene comune. Eppure piagnucola che qualcuno osi contestarlo, lamentandosi che sarebbero tutti idioti dato che genitori, colleghi, giornali e società civile osano dissentire dal suo operato. Eppure basta vedere come lui sostenga che in Italia saremmo in «dittatura» per capire che un simile personaggio non possa insegnare storia visto che parrebbe non sapere manco cosa sia una vera dittatura.
Per non farsi mancare nulla, si auto-proclama detentore della «giustizia» divina e si mette a citare i riferimenti riferimenti culturali di estrema destra, sia mai non sia chiara la sua appartenenza politica:



Quindi Mora teorizza che la «giustizia» si fonderebbe sulla limitazione della libertà altrui? E da quando la prepotenza sarebbe una «suprema prova spirituale» come sostiene?
E se lui rivendica il suo voler manifestare la sua contrarietà alla libera espressione, perché mai i suoi studenti non dovrebbero potersi battere per ciò in cui credono loro solo perché un professore integralista schiuma di rabbia davanti al contrasto al sessismo?

Ovviamente lui sottolinea che il senatore leghista Simone Pillon e il populista Nicola Posso gli darebbero ragione, negando la sua adesione a qualsivoglia partito nonostante le sue collaborazioni con Radio Spada paiano dimostrare altro:



Se dice di non aver mai fatto politica a scuola, allora perché rivendica il suo aver fatto politica in classe condannando la libera espressione di chi si oppone al sessismo e agli stereotipi promossi da un Pillon che fa vestire di rosa la figlia? E davvero il suo aver partecipato alle trasmissioni di Radio Padania sarebbe un atto apartitico?



E magari dirà che è apartiticamente che teneva comizi nelle sedi leghiste sotto la scritta "Io sto con Salvini"?
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