Mara Venier e Alvise Rigo rispondono a chi ha il coraggio di paragonarli al molestatore di Greta Beccaglia


In un'Italia che è fondata sulla polemica gratuita, c'è chi ha avuto il coraggio di difendere il molestatore della giornalista Greta Beccaglia all'esterno dello stadio di Empoli a Mara Venier che, scherzando insieme a lui, ha appoggiato la mano sul sedere Alvise Rigo nel corso di Domenica In. Evidentemente qualcuno non ha capito che la gravità è in un atto non consensuale, non nel toccare il sedere dicendo che scherzare con un amico è come molestare una sconosciuta per strada.

Incredibile ma vero, i due si sono pure dovuti giustificare davanti a chi ha tentato di usarli in difesa di un molestatore di donne. Dal canto suo, Mara Venier dichiara:

Vergognoso accostare il gesto goliardico fatto con simpatia e affetto in assoluta buona fede nei confronti di Alvise, mio concittadino veneziano, all’atto di molestia nei confronti della giornalista sportiva di Toscana Tv. Non accetto di essere accostata alle molestie sessuali. Non mi va bene e sto valutando col mio avvocato un’azione legale. Le molestie sessuali sono una cosa. Una bottarella al sedere fatta ridendo è un’altra cosa. Non permetto a nessuno di mettere insieme queste vicende.

Alvise Rigo ha invece aggiunto:

Se mi sono sentito molestato? Ma scherziamo? Mara è una zia per me. Il nostro era un gioco. Non è assolutamente accostabile una cosa così grave come quella accaduta alla giornalista sportiva Beccaglia, ad una cosa così simpatica e goliardica come quella fra Mara e me.

Lascia infatti basiti pensare che ci sia chi non sa riconoscere cos'è una molestia, magari tentando pure di negare il sessismo con pretesti al limite del patetico.
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