Secondo il partito di Adinolfi, difendere le vittime di odio sarebbe "una perdita di tempo"
Mirko De Carli è tornato a sostenere che il voler difendere le vittime di odio sarebbe una «amenità ideologica» dato che lui non ha problemi con chi di macchia di reati omofobi, al punto da promettere di pagare gli avvocati a chi discriminerà il prossimo.
Nel suo messaggio, il signor De Carli pare riassumere la peggior propaganda populista: dice che difendere chi è vittima di reati d'dio sarebbe una perdita di tempo, afferma che prima vengano gli interessi del maschio eterosessuale bianco e decide che la natura sarebbe ideologica. Nulla di nuovo davanti a chi ha cercato visibilità chiedendo che dei ragazzi trans fossero trattai come femmine a scuola o che ad una ragazzina trans fosse negato il diritto di veder scritto il proprio nome sull'abbonamento dell'autobus.
Peccato che De Carli non parla mai di quanto tempo si sarebbe potuto risparmiare se i fondamentalisti non avessero cercato di fermare una legge di civilità invitando in Senato Platinette e gente che volava "curare" i gay. E per quanto griffi con il nome del suo partito i cartelli stampati dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus, ci spiace per lui ma l'odio non sarà mai un'opinione.
Trai commenti, i suoi seguaci lo elogiato per il suo impegno jo-vax, inventandosi che i vaccini uccidano o che Pillon avrebbe ottenuto la bocciatura di una legge semplicemente impedendonr la discussione:
Insomma, pare ormai che De Carli venga ritenuto conforme all'agenda fascista, con tanto di 9nvito ad una uscita dell'Italia da un'Europa che non piace ad Adinolfi in quanto promotrice di rispetto e tolleranza.
Nei giorni scorso, Adinolfi aveva compiaciuto i fascisti dichiarandosi contrario al greenpass, da Del Debbio si era arrabbiato con i preti che non incitano al negazionismo come il direttore di Radio Maria e ha inveito contro Enrico Mentana che non invita i no-vax in televisione. In quella sua abitudine a parlare a nome di famiglie che mai lo hanno eletto come loro rappresentante, dice che le norme sanitarie sarebbero «una vessazione per le famiglie» quasi ritenesse che fare un vaccino gratuito sia un costo e che sia ingiusto che ai negazionisti non venga permesso di andare in giro ad infettare e spedire in terapia intensiva gli altri. Evidentemente la sua idea di famiglia comprende il dirsi disposto a far morire i propri figli pur di non chiedere ai fascisti di contribuire al bene comune.