Adinolfi dice di sentirsi vittima di apartheid perché no-vax

I gay non devono potersi sposare. Le donne vanno obbligate con la forza a subire il volere di Pillon sui loro corpi. I malati terminali vanno obbligati a subire prestazioni mediche inutili contro loro volontà. Ma se io voglio andare nei bar a contagiare gli altri e a farli finire in terapia intensiva, sono affari miei dato che il vostro chiedere di non essere uccisi è un sopruso al mio menefreghismo.
È questa la teoria illustrata da Adinolfi, ormai passato dal business dell'omofobia a quello no-vax:

Al solito, Adinolfi ricorre al vittimismo inventandosi minacce a caso. Dice che lui è un martire perché vuole pagare una multa da 100 euro, paragonandosi a chi era perseguitato dall'apartheid. Un pessimo paragone detto da chi ha più volte strizzato l'occhio ai suprematisti bianchi.
Sul finire, giura che Gesù sia un no-vax e dice che le sue scelte sarebbero affari suoi al contrario delle scelte altrui su lui vuole mettere il becco. Peccato che le sue scelte saranno affare anche di verrà contagiato da lui o dai negazionisti che lui spalleggia.


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