Adinolfi già insulta la Cesarini: «Invitata solo perché nera»


Mario Adinolfi è imbarazzante nel suo dirsi infastidito da chi condanna il razzismo, soprattutto se a parlarne è chi ne è stato vittima e prova emozione a salire sul palco.
Così come accusò la Enogu di essere stata scelta come portabandiera olimpica solo perché nera, anche contro Lorena Cesarini ripete quelle sue patetiche accuse:



Sarà che Adinolfi cerca il voto dei fascisti da quando si è reinventato come il no-vax che si vanta di non rispettare la legge, ma certe esternazioni puzzano di razzismo e di cattiveria anticristana.
Come ha detto la Cesarini, “chissà perché per certe persone il colore della mia pelle è un problema”. Ed infatti il problema pare essere tutto di Adinolfi.

Non è andata meglio quando pare non aver capito che Checco Zalone parlava dei bigotti omofobi che si dichiarano "cattolici" e poi fanno le peggio cose:



Forse lo ha eccitato sentire battute contro i gay, ma non ha capito che, sostanzialmente, Zalone stava prendendo in giro gli omofobi come lui dicendo che vadano a trans dopo messa. Sul palco, infatti, ha raccontato una sua storia lgbtq ambientata in Calabria: protagonista è Oreste, trans brasiliana che viene invitata al ballo a corte. È colpo di fulmine con il principe, ma il re omofobo non vuole: peccato però che il sovrano sia un «cliente affezionato» di Oreste. Rilegge Mia Martini con «Che ipocrisia nell’universo» e conclude con l’ennesimo doppio senso: «Se ci sono denunce, querele interrogazioni parlamentari, il foro di competenza è di Amadeus».
1 commento