Adinolfi paragona Zalone a Totò e Sordi, elogiandolo per il suo accostare le persone trans alla prostituzione


Mario Adinolfi pare non aver ancora smaltito la sua smodata eccitazione nell'aver sentito Checco Zalone che accomunava le persone trans alla prostituzione dal palco di Sanremo. Evidentemente incapace di comprendere che Zalone ha anche detto che i bigotti omofobi come lui sono i primi che lasciano le moglia casa per cercare membri maschili in rapporti mercenari consumati in squallidi vicoli bui, il fondamentalista no-vax inizia a strillare che Zalone è il più grande genio di tutti i tempi perché sfotte i gay e fa ridere gli omofobi che si sono battuti per difendere chi si macchiati di reati d'odio omofobico.
Inizia così a sostenere che Zalone sarebbe più grande di Totò e di Alberto Sordi perché espressione di quella destra estrema in cui oggi si colloca quel tale che ieri voleva essere il segretario del Pd:



Diverso è il giudizio di Vladminir Luxuria, la quale prova a spiegare a Zalone che si può ridere con le persone al posto di cercare di deridere le persone sino a provocare una smodata eccitazione in personaggi come Adinolfi:



Chissà se Zalone sarà felice di aver insultato interi gruppi sociali, di aver offeso sensibilità e di aver eccitato chi dice che delinquere contro interi gruppi sociali sarebbe "libertà di espressione" purché si censuri Achille Lauro perché a loro non sta bene possa esprimersi.
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