Il partito di Mario Adinolfi: «A Saremo fr*ci e drag queen con l'unico merito di avere la tessera dell'Arcigay»


Vien da pensare che il partitino omofobo di Mario Adinolfi andrebbe sciolto in quanto formazione estremista che pare incompatibile con la nostra Costituzione. Mentre la sua Sara Reho invita pubblicamente a picchiare le donne trans negli spogliatoi, il suo Mirko De Carli attaccava Sanremo scrivendo:



Se sarebbe interessante capire quale essere potrebbe mai ridacchiare davanti ad una simile battuta, resta indecente il suo farsi promotore delle patetiche polemiche create dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus contro Drusilla Foer attraverso l'uso di ignobili insulti omofobi e insinuazioni che probabilmente sarebbero anche passibili di denuncia penale.

Presumibilmente, è quello il messaggio per cui Facebook l'ha richiamato. Ed il bello è che il signor De Carli fa pure la vittima mentre promette che lui continuerà a insultare perché definire "fr*cio" un gay sarebbe "chiamare le cose con il loro nome":



Da notare è come Mirko De Carli non paia avere il coraggio di spiegare di che cosa stia parlando, preferendo spergiurare che il contrasto ai suoi insulti sarebbe "censura" mentre si ostina a fare la vittima.

Tra i commenti, c'è chi ineggia a De Carli con slogan fascisti:



Ed indovinate un po' di chi è quel "mi piace". Ovviamente è dell'esponente adiolfiniano:



Quindi pare sia nel nome di Mussolini che il signor De Carli giura che sarebbe "censura" il principio per cui non può istigare alla discriminazione scrivendo insulti omotransfobici sui social...
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