Adinolfi dice che il greenpass lo abbia convinto a dare ragione a Kiril sulla bontà delle bombe di Putin


Mario Adinolfi dice che ha ragione il patriarca di Mosca dire che i bombardamenti sull'Ucraina sarebbero "moralmente accettabili" perché loro non vietano i Pride come fa Putin.
La linea filo-russa di Adinolfi assume dunque una deriva integralista che fa sembrare moderati i talebani. Come pretesto, Adinolfi si lamenta che lui paga troppo la benzina per colpa di quegli ucraini che manco si fanno sterminate in silenzio, starnazzando che lui è furioso perché alla Camera è stato approvata un articolo sul fine vita dopo la bocciatura dell'eutanasia:



Adinofli non ci spiega se lui aiuterebbe Putin ad uccidere i bimbi ucraini in cambio si uno sconto sulla bolletta. Vira che lui pagherebbe la benzina 3 euro al litro (forse ingannato dal suo benzinaio) mentre dice di vedere la guerra alle porte quando nei giorni scorsi giurava che fossimo già in guerra.
In quanto no-vax, non si esime dal tirare in ballo il greenpass, ribadendo che lui è disposto sacrificare vite umane per riconcorrere il profitto.

Non è la prima volta che Adinolfi plaude all'omofobia di Kirill, dato che in passato lo elogiò per aver sostenuto che i matrimoni gay fossero nazismo. Se poi si considera come anche il suo Mirko De Carli abbia sostenuto in mattinata che Kirill era un difensore delle "radici cristiane" dell'Europa, si può temere che il patriarca di Mosca sia diventato un nuovo soggetto di "ispirazione" per il loro partito omofobo.
Commenti